É stato condannato dal Tribunale di Chieti a due anni e tre mesi di reclusione e al risarcimento dei danni in separata sede l'imprenditore ormai in pensione, di 85 anni, accusato di stalking, violenza sessuale e lesioni personali, nei confronti di una ex dipendente della sua impresa edile che nel processo è costituita parte civile, assistita dall'avvocato Luca Scampoli. L'uomo, difeso dagli avvocati Alessandra Picciani e Guido Brandimarte, è stato condannato anche a pagare un provvisionale di 10.000 alla parte civile ed ha avuto il beneficio della sospensione condizionale della pena la cui efficacia è subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione e assistenza psicologica, da adempiersi entro la durata corrispondente alla pena principale.
La difesa, una volta note le motivazioni della sentenza, ricorrerà in Appello. I fatti risalgono a circa tre anni fa: l'uomo si rese protagonista di atti persecutori, importunando la dipendente sul posto di lavoro, con inviti e regali non graditi, apprezzamenti a sfondo sessuale relativi al seno ma anche al tipo di costume che indossava al mare, toccandole fugacemente il posteriore dopo averle detto che avrebbe dovuto sculacciarla, chiedendole insistentemente baci o altri approcci e rimproverandola aspramente quando lei cercava di evitarla.
Episodi culminati con un tentativo di baciarla sulla bocca, dopo averla abbracciata proditoriamente e tenendole ferma la testa, senza tuttavia riuscirci per via della resistenza della donna, che invece, sempre secondo l'accusa, lui riuscì a baciare sulla guancia, toccandola su tutto il corpo e infilandole banconote di denaro nel reggiseno.