L'AMAREZZA DI LOLLI
«Una conclusione funesta, la peggiore che temevamo, ma che speravamo non si concretizzasse - afferma il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, che ha seguito ogni fase della vicenda -. Abbiamo messo i quattrini a disposizione, abbiamo fatto riunioni, ci siamo conquistati un tavolo ministeriale: non è bastato. Adesso dobbiamo pretendere il tempo necessario per poter costruire una proposta alternativa per poter salvare l'occupazione. Questa è la più importante vertenza dell'Abruzzo per numero di lavoratori coinvolti e per qualità. No alla rassegnazione, bisogna continuare la vertenza, a livello istituzionale». Honeywell intende delocalizzare a Presov, in Slovacchia, dove ha già realizzato un impianto gemello e dove saranno spostate le linee e le produzioni.
L'IMPEGNO DEL MINISTERO
Il Mise, in una nota, ribadisce che Calenda «ha ricevuto come previsto, i vertici della Honeywell e ha rinnovato la disponibilità piena a sostenere programmi di investimento in innovazione e ricerca». La proprietà ha «ritenuto di non accogliere la proposta avanzata e ha comunicato la cessazione dell'attività. Si tratta di una decisione estremamente grave. In accordo con le organizzazioni sindacali e le istituzioni - si legge nel documento - il ministero continuerà a monitorare la vicenda con l'obiettivo di trovare soluzioni che possano garantire gli attuali livelli occupazionali». Per martedì 21 è stato convocato al ministero, «un incontro con tutti i soggetti coinvolti». Di «catastrofe sociale, economica e industriale» parlano Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, e il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli. «E' uno scandalo - dicono Nicola Manzi, Uilm e Primiano Biscotti, Cisl - perché è un'azienda in salute». Ieri pomeriggio l'assemblea sindacale nel centro di Atessa. Davide Labbrozzi, Fiom Cgil: «Ogni nostra iniziativa è stata giusta, nessun rammarico. Ma non finisce così, le trattative proseguono». Sciopero sospeso e da oggi rientro graduale in fabbrica.
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