Grandi rischi, primi risarcimenti: mezzo milione per i figli orfani

Grandi rischi, primi risarcimenti: mezzo milione per i figli orfani
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 7 Giugno 2017, 09:44
L'AQUILA - L'Avvocatura dello Stato e i familiari delle vittime del sisma hanno sottoscritto i primi atti transattivi relativi al pagamento dei risarcimenti, così come stabilito dalla sentenza della Cassazione nel procedimento alla commissione Grandi rischi. Si tratta di tre casi del tutto simili, ovvero di figli che hanno perso entrambi i genitori. Le somme vanno da un minimo di 450 mila euro a un massimo di 560 mila euro. L'importanza dell'atto è duplice: intanto costituisce la prima erogazione di risarcimento nei confronti degli aventi diritto individuati dalla sentenza passata in giudicato; in secondo luogo fornisce una misura del risarcibile, che ovviamente varierà in base alla casistica, ma dà il senso di quanto lo Stato verserà per le vittime del sisma laddove è stato riconosciuto un nesso di causalità tra i messaggi rassicuranti degli scienziati e il cambio di comportamento che ha provocato il decesso. In questo senso va ricordato che l'unico condannato della commissione Grandi rischi è stato Bernardo De Bernardinis, il quale è stato riconosciuto responsabile della morte di 13 persone sulle 29 totali per le quali era stato attivato il procedimento penale.

GLI ALTRI CASI
I parametri per cui si è arrivati alla definizione di un quantum risarcitorio partono dalla cosiddetta tabella di Milano, ma sono stati poi adattati alle peculiarità della vicenda attraverso un lavoro molto minuzioso portato avanti dall'Avvocato distrettuale dello Stato, Filippo Patella, e dal suo ufficio. Si tratta, sommariamente, dell'età della vittima, quella della parte civile, l'entità del danno, l'eventuale convivenza. Parametri su cui, evidentemente, si è trovato l'accordo con le controparti. Per questa fattispecie definita, ovvero un singolo erede che ha perso entrambi i genitori, si va come detto da 450 mila euro a 560 mila. A questi primi tre atti transattivi, che determinano la chiusura delle rispettive posizioni, seguiranno nei prossimi giorni altri sei o sette accordi. Sono già stati fissati i relativi appuntamenti con i familiari coinvolti. Va ricordato che la Cassazione non aveva detto nulla in ordine alle somme, fissando semplicemente il diritto al risarcimento del danno e demandando la definizione a successivi accordi tra le parti. Le cifre in erogazione comprendono, ovviamente, anche le provvisionali già versate.

LE PROVVISIONALI
Il caso, come è evidente, è del tutto distinto da quello delle provvisionali, che aveva generato polemiche nei mesi scorsi. Lo Stato andrà avanti nel chiedere indietro le somme erogate a chi, in base alla sentenza della Cassazione, non ha più diritto di conservarle perché per la rispettiva posizione non sono state ravvisate responsabilità. Lo stesso avvocato Patella, in una conferenza stampa, aveva aperto però alla possibilità di una restituzione rateale, ma alcuni avvocati hanno annunciato battaglia.

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