Sino ad oggi, nel Pescarese non sembrano essersi registrati casi del genere o almeno non sono state presentate denunce. Essendo però il capoluogo adriatico e la sua provincia terra fertile per le truffe a danni degli anziani ad opera spesso di famiglie rom, le forze dell'ordine raccomandano la massima attenzione. «Non bisogna mai far entrare persone che non si conoscono nelle proprie abitazioni – sottolinea il dirigente della squadra volante, Paolo Robustelli -. Al di là del Coronavirus, abbiamo avuto nell'ultimo periodo diversi casi di anziani adescati, ad esempio, all'ufficio postale da falsi amici di figli o nipoti o falsi conoscenti che, con delle scuse si sono fatti accompagnare nelle case, per poi portare loro via tutto: dai soldi ai gioielli ai ricordi. Oppure finti addetti delle Asl, che con il pretesto di dover effettuare visite o controlli, li hanno derubati. L'invito che vado ripetendo da tempo – dice Robustelli – è di cercare di verificare subito con chi si sta parlando o chi si ha di fronte, facendo una telefonata. O comunque in caso di dubbio, allertare il 112 e il 113».
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