Ecco perché proprio ieri il governatore Marco Marsilio ha emanato una nuova ordinanza, la numero 54 (leggi il provvedimento), con una serie di prescrizioni che si aggiungono a quelle previste nell’ultimo decreto Conte, firmato il 26 aprile.
Chi rientra da fuori regione – possibile solo per raggiungere domicilio o residenza, lavoro o salute – dovrà segnalare la sua presenza sul sito della Regione (https://www.regione.abruzzo.it/content/come-segnalare-il-proprio-ingresso-abruzzo) o telefonare al numero verde 800595459.
Le stesse persone, per le prossime due settimane, dovranno monitorare giornalmente la loro temperatura corporea e segnalare al Servizio di Igiene, Epidemiologia e sanità Pubblica eventuali rialzi sopra 37,5. In più dovranno mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro e usare la mascherina anche nelle aree pubbliche e aperte al pubblico e non solo negli spazi chiusi e a livello domiciliare. Niente obbligo per bambini al di sotto dei sei anni e per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.
Tutti, quindi non solo i rientranti da fuori regione, saranno tenuti ad indossare la mascherina anche negli spazi aperti laddove non è possibile mantenere distanze sociali. L’accesso alle attività commerciali al dettaglio – quelle che potranno riaprire -, sarà consentito a un solo componente per nucleo familiare, a meno che non vi siano minori, disabili o anziani.
I mercati scoperti possono aprire, purché siano osservate e fatte osservare le seguenti misure, a cura dei Comuni: obbligo di transitare, sia per gli addetti alle vendite che per gli acquirenti, con guanti e mascherine a copertura di naso e bocca; definizione preventiva da parte dell’amministrazione comunale, per ogni mercato aperto, dell’area interessata, dell’assegnazione temporanea dei posteggi e della capienza massima di persone contemporaneamente presenti, comunque non superiore a due acquirenti per ogni postazione di vendita; individuazione da parte del Comune di un responsabile per l’attuazione delle misure nazionali e regionali per coordinare sul posto il personale addetto, con l’eventuale supporto di volontari di protezione civile, ai fini dell’assistenza a clienti ed operatori del mercato; limitazione del perimetro esterno dell’area di mercato in modo che vi siano varchi controllati di accesso separati da quelli di uscita dall’area stessa; l’accesso all’area di mercato e l’uscita dalla stessa dovranno essere rigorosamente separati; rispetto, sia all’interno dell’area di mercato sia per i clienti in attesa di accesso all’area, del distanziamento interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramenti; distanziamento di almeno due metri e mezzo tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori di mercato; presenza di non più di due operatori per ogni postazione di vendita.
I mercati coperti possono aprire, per la vendita dei prodotti compresi nelle merceologie consentite, a condizione che il sindaco adotti e faccia osservare un piano per ogni specifico mercato.
Da Giustino Parruti, direttore di Malattie infettive e componente della task force regionale, ha lanciato un appello: «Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà una giornata importantissima, rientreranno nella nostra regione tantissime persone che provengono da zone a più alto rischio di circolazione del virus. Il confinamento ha ridotto i portatori senza sintomi, ma non lo ha eliminato. Noi stimiamo che ce ne siano 1-3 ogni mille persone. L’appello che facciamo è mantenere il distanziamento sociale nella sostanza, tenere la mascherina, anche quando i vostri congiunti vi verranno a trovare. Né i tamponi né ordinanze possono sostituire due cose semplici: distanza e mascherine». Stefano Dascoli
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