Invalido di 63 anni muore in ospedale, disposta autopsia. Il fratello: «Vogliamo la verità»

La struttura sanitaria: «Ci saranno le indagini, siamo tranquilli su questa situazione. Abbiamo seguito e curato il paziente come da protocollo»

Invalido di 63 anni muore in ospedale, disposta autopsia. Il fratello: «Vogliamo la verità»
di Manlio Biancone
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 09:10

Invalido muore in ospedale, il fratello presenta un esposto. Il pm Ugo Timpano della procura di Avezzano ha incaricato il medico legale Giuseppe Sciarra di fare l’autopsia, fissata per venerdì, sul corpo di Daniele Claudio Dante, 63 anni di Avezzano. L’esame autoptico si terrà all’obitorio dell’ospedale. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti dopo la morte del 63enne, avvenuta domenica scorsa all’ospedale di Avezzano. Il magistrato si è mosso dopo l’esposto presentato dal fratello dell’uomo, che lo aveva accompagnato al nosocomio marsicano in gravi condizioni. La famiglia si è rivolta allo studio legale dell’avvocato Berardino Terra che ha presentato la denuncia per avere chiarezza sui motivi della morte. La procura si muove con cautela, nell’ambito di un’indagine delicata.
L’inchiesta è stata affidata ai carabinieri che nei giorni scorsi sono entrati nella struttura per sequestrare la cartella clinica dell’uomo e la salma. Non è ancora chiaro se ci siano dei legami tra il decesso e la malattia, un angioma arterio-venoso, ma è una delle prime domande alle quali dovrà rispondere il perito del pm. Il 63enne, invalido al 100%, viveva con il fratello ma ad aprile era stato ricoverato in ospedale per la prima volta a causa di un aggravamento, dopo le cure era stato dimesso, ma era tornato di nuovo al nosocomio e così fino al 27 giugno quando dopo qualche giorno era tornato di nuovo a casa, ma con gravi ferite da decubito alla schiena. Domenica si era di nuovo sentito male, portato in ospedale è deceduto. «Ci saranno le indagini, siamo tranquilli su questa situazione. Non abbiamo nulla da aggiungere, abbiamo seguito e curato il 63enne come da protocollo», fanno sapere dalla struttura sanitaria. «Il 63enne - racconta un familiare - era stato ricoverato nel nosocomio pubblico già il 27 giugno e vi era giunto in condizioni non gravi, ma quando è stato dimesso lo abbiamo trovato molto debilitato. E questo anche a causa delle lesioni che aveva alla schiena. Con il passare dei giorni Daniele stava peggiorando e domenica abbiamo notato che stava male e per questo abbiano chiamato il personale del 118 per un nuovo ricovero. Purtroppo dopo alcune ore è morto». Sarà ora l’esame autoptico a stabilire le cause della morte e se i sanitari hanno eventuali responsabilità. Se all’esito dell’autopsia il pm riterrà che non vi sia stata colpa medica, chiederà l’archiviazione del procedimento. I familiari potranno opporsi all’archiviazione impugnando la richiesta davanti al giudice per le indagini preliminari.
 

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