Il viaggio tra L'Aquila e Pescara
un'ora e 21 minuti rispettando i limiti

Il cronista in viaggio
di Angelo De Nicola
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Mercoledì 9 Dicembre 2015, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 09:55

L'AQUILA - Pensavo peggio! Sì, quando ho studiato con più sopralluoghi il percorso in auto L’Aquila-Pescara lungo la famigerata, anche nel nome, Statale 17 (fermandomi lì dove c’era bisogno di capire meglio e scattando foto utili), mi sono detto: qui, a rispettare i limiti di velocità, ci vorranno almeno due ore! Invece, nell’esperimento “in diretta” di ieri, certo in una giornata di festa (non c’era l’ombra di un camion), certo all’ora del pranzo dell’Immacolata, certo in condizioni meteo ideali, ho impiegato “solo” un’ora e 21 minuti.

Un tempo inaspettato che dice una cosa sola: basterebbe pochissimo per scendere sotto l’ora di viaggio dando così dignità al collegamento tra due città. Ecco come è andato l’esperimento.

LA PARTENZA - Si parte alle 13.50 dalla sede del Municipio a Villa Gioia, con l’obiettivo di raggiungere l’omologo palazzo a Pescara, in piazza Duca d’Aosta. La partenza è scoraggiante: il limite lungo via XX Settembre (da qualche giorno a senso unico “in uscita” verso la Villa comunale) è di 30 all’ora. Su via XX Settembre, il limite passa a 50, poi a 40 e quindi ancora a 30: una processione. Da Porta Napoli si può “correre” a 70 all’ora. Eppure, dietro la mia auto si forma una bella fila finchè uno, su un’Audi, lungo il rettilineo di Sant’Elia, mi supera e mi guarda stupito come a dire: «Ma non sei nemmeno vecchio e hai pure una bella macchina!». Davanti al Progetto Case di Bazzano la prima rotatoria: il limite nell’affrontarla è di 40 (ho dovuto mettere la seconda per rallentare...), poi si passa 50 all’ora (in terza). Dietro di me la fila preme.

Dopo San Gregorio si può andare a 90 perchè trattasi di strada statale secondaria, cioè a due sole corsie (a quattro sarebbe 110). All’altezza del bivio di Barisciano (ore 14.10), appare il cartello che il limite è di 50 in caso di nebbia o bassa visibilità. Poco più avanti, sulla destra, una croce su una cunetta ricorda delle ultime due vittime: madre e figlia carbonizzate nella loro auto.

LE ROTATORIE - Eccola la prima delle quattro rotatorie. Un grande cartello con due lampeggianti impone il limite di 40 all’ora 150 metri prima del rondò che è stato inventato per «moderare e snellire il traffico». Ma qui il traffico non c’è proprio. E meno male, perchè alla fine del rettilineo ci vuole una potente frenata per scendere ai 40 richiesti. Una manovra assai pericolosa se si vuol stare nel limite. Inoltre, in nessuna delle rotatorie, una volta usciti dal rondò, c’è un cartello che dice che è finito il limite. Rotatorie finite a Navelli (ore 14.23).

IL CARTELLO BEFFA - Alla rotonda dopo la galleria di Bussi (ore 14.38), il primo cartello su sfondo blu dice: “Pescara 48 km”; appena finito il rondò, un altro cartello analogo dice “Pescara 50 km”. Ecco l’autostrada: finalmente la macchina può sfogare i suoi cavalli.

A 130 all’ora alle 14.57 siamo al casello di Chieti. Poi l’Asse attrezzato con limite 90 che diventa 50 e poi 40 nell’ultimo tratto. Arrivati al Comune di Pescara: sono le 15.11. Fatti 104,800 km in un’ora e 21 minuti.

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