Alessio Capacchietti "re di Camden" grazie agli arrosticini d'Abruzzo

Alesio Capacchietti all'Orfeo di Camden Market a Londra
di Paolo Vercesi
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 14:25

«Noi Israel? No, nu seme nu. Appena sbarcati da Pescara». Ad Alessio Capacchietti basta sentire il nome della sua città per illuminarsi in volto con un gran sorriso. E poco conta che l’ospite non sia proprio pescarese doc. «Siete dei Colli? Allora conoscete mio padre!». Alessio è figlio di Francesco e Giulia, amati genitori che lui nel 2010 ha salutato per cercare la propria strada oltre Manica. «Ho lasciato una vita comoda per dimostrare a me stesso di valere, per realizzarmi». Cosa che Alessio ha fatto alla grande e senza aiutini, anzi: la gavetta se l’è fatta tutta, da lavapiatti a salire. E se oggi è il “re degli arrosticini” all’Orfeo, locale nel cuore del Camden Market di Londra, è proprio grazie ai tanti sacrifici affrontati, a cominciare da un corso intensivo di lingua inglese a livello universitario. Su una parete del locale c’è un grande disegno con Gran Sasso, Maiella e Ponte del mare. «Lo ha realizzato una studentessa sopravvissuta al terremoto dell’Aquila». Un finanziatore lo ha supportato dagli inizi: Alessio gli deve molto e per questo gli mostra riconoscenza, ma lo ha anche ripagato con tanto impegno e continua a farlo. «Quando il Covid ci ha fermato, mi sono riciclato come autista di Uber» racconta. Della serie: mai arrendersi.
Oggi il suo locale è un tripudio di sapori. «Tutta roba genuina abruzzese» assicura Alessio, il che lo rende un “ambasciatore d’Abruzzo” nella capitale britannica. «Gli arrosticini mi arrivano dalla Special Carni di Ripa Teatina, arrivo a venderne anche duemila al giorno - racconta -. Genziana e ratafià me li fornisce Iannamico. Anche il vino (Montepulciano, Cerasuolo e Trebbiano) è dei nostri vitigni abruzzesi ma lo propongo con un mio marchio. L’olio è di Collecorvino». E poi c’è l’immancabile pizza, che Alessio ha imparato a impastare reggendo alla grande il confronto con la migliore scuola napoletana («lievito naturale con 72 ore di lievitazione» chiarisce lui).
La clientela è internazionale, davvero al suo banco si ferma gente di tutto il mondo.

Alessio Capacchietti è stato bravo ad adattare piatti e sapori a palati diversi, anche vegetariani. «Non a tutti piacciono pipindun’e ove - dice a chiare note -. Gli arabi vanno matti per il piccante e io abbondo. Ma gli arrosticini hanno davvero sorpreso e conquistato tutti». Quello del caffè, invece, è un rito che Alessio riserva alle occasioni importanti ovvero agli amici veri, gli abruzzesi (con i quali è sempre generoso se serve una mano) e ai titolari delle attività vicine. «Nel mio staff c’è tanto Abruzzo, anche se oggi ho dato il riposo a molti compagni d’avventura». Non solo abruzzesi: Alessio può contare sull’infaticabile Laura, arrivata a Londra da Forlì, e collaboratori italiani e stranieri, persino indiani «che hanno imparato a preparare una pizza buonissima» assicura orgoglioso Alessio, maestro chef, pronto a ricominciare ogni giorno. Perché il Camden Market non si ferma mai.

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