Dal loro canto i fruitori della spiaggia libera, nel posizionamento delle proprie attrezzature (ombrelloni, lettini, sdraio etc.) dovranno rispettare le medesime misure di distanziamento per i complessi balneari; l’informativa e il rispetto delle misure di mitigazione di rischio da parte dei bagnanti. Si sottolinea che l’area complessivamente destinata ad ogni singolo ombrellone o altro sistema di ombreggio non può comunque essere inferiore a 10 mq; le attrezzature complementari utilizzate in aggiunta all’ombrellone (sdraio, seggiola, lettino etc.) possono essere posizionate in quantità limitata atta a garantire il distanziamento con le attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 1 metro; sotto agli ombrelloni, o ad altri sistemi di ombreggio, è fatto obbligo osservare una distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro. Molto interessante è la disposizione per cui per le spiagge libere, di piccole-medie dimensioni: nel rispetto della esigenza primaria della libera e gratuita fruizione, i Comuni potranno valutare, la possibilità di affidare parte delle stesse a strutture ricettive e/o turistiche che non possono ricevere il consueto servizio dagli stabilimenti balneari e/o compensare nelle stesse la diminuzione delle attrezzature balneari. Che era quello che alcuni sindaci chiedevano. Per personale di informazione e controllo in spiaggia si potrà ricorrere alle associazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA