Sorveglianza speciale, obbligo di soggiorno per tre anni e confisca dei beni sequestrati per circa 300 milioni di euro. È quanto chiesto dalla procura di Roma alla sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Sorveglianza per i principali indagati, una decina, nell'inchiesta su Mafia Capitale.
L'iniziativa dei pm Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini riguarda Massimo Carminati, capo dell'associazione per delinquere di stampo mafioso, Salvatore Buzzi, ras delle cooperative, Cristiano Guarnera e Agostino Gaglianone, imprenditori, Riccardo Brugia e Matteo Calvio, ritenuti stretti collaboratori di Carminati, Roberto Lacopo, gestore del distributore di benzina di Corso Francia dove si riunivano gli indagati, Giovanni De Carlo, boss emergente della criminalità romana, Fabio Gaudenzi, addetto all'investimento dei proventi del gruppo criminale, e Riccardo Mancini, ex ad dell'Ente Eur.
Le richieste sono state fatte nella prospettiva che gli indagati tornino liberi prima delle eventuali sentenze definitive.