Talete, ok alla due diligence. Scontro nell'opposizione: Ciambella (Pd) vota con la destra

Talete, ok alla due diligence. Scontro nell'opposizione: Ciambella (Pd) vota con la destra
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 13:42

Il mandato al sindaco di proporre la due diligence agli altri soci di Talete è stato approvato all’unanimità, ovvero con l’astensione della minoranza quasi al completo. Ma al di là del finale, prevedibile e scontato, è stato il resto del film ad avere una trama particolare, ieri in aula a palazzo dei Priori. Lo scontro all’interno del Pd e della minoranza è ormai ferocissimo, con la dem Luisa Ciambella che ha votato sì – unica nell’opposizione – insieme alla maggioranza.

L’ordine del giorno è stato firmato da Lega, FdI, Forza Italia e Fondazione: impegna il sindaco Giovanni Arena, «prima di qualsivoglia azione riguardante la società Talete, a farsi promotore presso l’assemblea dei soci per attivare lo strumento della due diligence, da affidare a soggetti terzi e di comprovata esperienza, al fine di valutare ogni opportuna decisione e i rischi connessi alle strategie da intraprendere». Il tutto «ritenendo impossibile fare scelte senza la giusta consapevolezza, che deriva esclusivamente da valutazioni tecniche, oggettive e super partes».

Già dopo la lettura, le prime schermaglie da parte di Chiara Frontini (Viterbo 2020), secondo la quale «è una presa in giro dire che non siamo in grado di valutare», visto che i problemi di Talete sono noti da anni. Anche Fabrizio Purchiaroni (Forza civica) è perplesso: «Andiamo a capire la malattia del paziente quando il morto è sulla bara?». Votarlo «non risolverà i problemi di Talete, è fare il nulla», per Massimo Erbetti (M5S).

Poi l’intervento deflagrante di Ciambella: «Riconosco a Lega e FdI un grande lavoro e un cambio di passo, anticipo il mio voto favorevole.

I punti all’ordine del giorno - ha detto - sono pietre miliari. Il sindaco si intesti questa battaglia: anche nel caso della sentenza ha lo stesso indirizzo che avevamo portato avanti nella precedente amministrazione, seppure a singhiozzi, perché le interferenze non sono mancate». La sentenza è quella intentata dall’ex presidente Stefano Bonori nei confronti del Comune per 2,8 milioni, che però è stata persa.

Ricci, che di Ciambella è capogruppo, sulle interferenze ha replicato pesantemente. «Se ha documenti che io ho insistito per fare una transazione sulla causa di Talete lo dica, se no chieda scusa». L’accusa però non era per lui e comunque «non devo chiedere scusa a nessuno», è stata la replica. Il carico ce lo ha messo Giacomo Barelli (Forza civica): «I contenziosi tra Comune e Talete sono stati deliberati su proposta dell’allora assessore Barelli. Ciambella non ha deliberato né quello sulla causa intentata da Bonori, né l’altro sul recupero delle somme. Le chiacchiere stanno a zero».

Alla fine, via libera all’ordine del giorno da proporre alla prossima assemblea dell’Ato. Ma la due diligence secondo l’opposizione costerà 30 mila euro e porterà via mesi di lavoro, motivo per cui potrebbe essere bocciata dagli altri soci della spa.

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