Impauriva i bambini, minacciava le mamme e infastidiva i padri, vicino molesto condannato per stalking di vicinato. Un 45enne di Vetralla dopo aver reso impossibile la vita dei suoi vicini di casa è stato trascinato a processo con un’accusa di molestia e dopo anni di dibattimento è stato dichiarato colpevole e condannato a 10 mesi di carcere. L’uomo dovrà anche risarcire ogni vittima di 5mila euro.
Le molestie sono iniziate 10 anni fa, quando l’uomo - allora un trentenne - avrebbe manifestato le prime insofferenze verso i bambini che giocavano nel cortile comune dell’abitazione. E quello che sembrava fastidio in pochi mesi è diventata un’ossessione. L’imputato avrebbe iniziato a fissare intensamente i bambini con sguardo minaccioso, a insultare le loro mamme con epiteti ingiuriosi. Fino a considerare la corte comune come proprietà privata. «Ho messo una telecamera per vedere chi sposta i vasi», avrebbe urlato un giorno. E a un bambino che si era appena fatto male giocando con altri avrebbe detto: «Così impari a spostare i vasi…».
I vicini di casa stremati dalle continue angherie hanno sporto denuncia ai carabinieri che si sono subito attivati, avvertendo l’uomo sui suoi comportamenti.
Avrebbe iniziato a riempire il cortile di fontane e vasi per renderlo impraticabile e soprattutto non avrebbe smesso di minacciare le vicine generando in loro un fondato timore per l’incolumità. «Le vittime - ha spiegato il pm - avevano paura di essere centrate con la macchina, lui le fissata facendo manovre bizzarre per evitare che parcheggiassero vicino a lui. Insultava perfino i bambini». Il giudice ha accettato tutte le parti civili, anche quelle non direttamente minacciate. «Si tratta - ha spiegato l’avvocato Samuele De Santis che ha assistito 4 vittime - di una sentenza interessante. Una delle prime condanne per stalking di vicinato»