Scuola, la denuncia dei sindacati: «Coi nuovi orari, studenti in attesa dei bus per due ore»

Un mezzo del Cotral
di Federica Lupino
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Mercoledì 6 Gennaio 2021, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 20:16

Sulla scuola idee tante e tutte confuse. È il risultato del rinvio deciso in extremis dal Consiglio dei ministri: alle superiori si torna sui banchi in presenza al 50% non più dal 7 gennaio bensì dall'11. Per tutti gli altri, invece, la campanella suonerà subito dopo la Befana. E se già prima serpeggiava il malumore per decisioni prese all'ultimo minuto, questa nuova virata non fa che inasprire gli animi. Soprattutto all'interno di quel microcosmo rappresentato dalle secondarie di secondo grado. Qui, di fatto, si conferma l'ingresso e l'uscita su due turni.

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Che si rischi il caos lo confermano ancora una volta i sindacati. "La confusione - denuncia Brunella Marconi, Confael Snals - è tanta. Nella mia scuola (l'Orioli, ndc) era già uscito il nuovo calendario per didattica al 50% della presenza, con  relativa organizzazione.  Ora tutto di nuovo smontato. Che certezze diamo ai genitori e agli alunni? ". E cita casi estremi per i trasporti con alcuni studenti delle superiori di Vignanello e Nepi costretti ad aspettare oltre un'ora l'autobus quando usciranno da lezione alle 16. Peggio va per quanti da Orte dovranno tornare a Vignanello: dovranno attendere sino alle 18,15. “Stessi disagi – aggiunge Marconi – anche per i docenti e gli Ata pendolari”.

Dura la presa di posizione di Mario Pietrella della Cisl Scuola che rimarca come gli istituti tecnici, i professionali e i licei artistici, con oltre 30 ore di lezioni settimanali, soffriranno di più. "La nostra sigla, insieme alla Flc Cgil, alla Uil Scuola e alla Gilda Unams, aveva già chiesto un differimento della riapertura.

Occorre – dichiara - valutare attentamente il monitoraggio del ministero della Salute previsto per venerdì 8 gennaio e consentire alle scuole una adeguata e autonoma organizzazione. Un documento del 2 gennaio delle quattro sigle sindacali, ad eccezione dello Snals, bene evidenzia alcuni aspetti critici. La forte azione di pressione congiunta sta dando voce, in termini di rappresentatività, al 90% del personale della scuola ed è ampiamente noto che la Cisl Scuola è il sindacato con maggiori consensi, in Italia e nella provincia di Viterbo”.

Alessandro Tatarella, segretario generale Flc Cgil Roma Lazio e Viterbo, stigmatizza lo slittamento di 4 giorni. "La situazione di criticità non cambierà ma – ragiona - le scuole avranno solo più tempo per organizzare l'orario alla luce delle due fasce: un compito non facile quello delle commissioni orarie che stanno lavorando alacremente senza sosta". Di ostacoli per incastrare tutto non ne mancano: "Dalle bozze di orario emerge che ci sono docenti con 3-4 ore di buco consecutive, che entrano alle 8 ed escono alle 16. Ore di buco da passare in ambienti freddi,visto che si devono tenere le finestre aperte per evitare la diffusione del virus, con la paura - conclude - di essere contagiati nonostante le misure di prevenzione e sicurezza adottati dalle scuole". 

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