Porta i turisti a ponte Camillario, ma trova sbarrato. Guida chiede alla sindaca: «Ripristini il passaggio»

Porta i turisti a ponte Camillario, ma trova sbarrato. Guida chiede alla sindaca: «Ripristini il passaggio»
di Simone Lupino
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Sabato 10 Dicembre 2022, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 17:13

Vuole accompagnare gruppi di turisti lungo il cosiddetto “itinerario della fede etrusco-romano-cristiano”, ma trova davanti a sé un ponte di legno, tutto sconquassato e traballante. Strada chiusa, pericolo di crollo. Non siamo nella giungla, ma a un chilometro circa di distanza dal centro storico della città dei papi. E’ l’8 di dicembre.

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Emanuela Musotto, archeologa e guida turistica, è  arrivata fin qui la mattina presto, zaino in spalla. Ma adesso può fare solo marcia indietro. La incontriamo per caso. “Ero venuta per esplorare il percorso e vedere se era possibile portare persone. Ho sentito parlare spesso di questo luogo e sapevo che c’erano stati alcuni problemi, ma ho provato comunque. E’ un peccato che venga preclusa questa possibilità”.

Strade sbarrate ai turisti, succede anche questo a Viterbo. Da una parte Strada Bagni, dall’altra un sito di grande valore storico e religioso. Uno e trino. Così lo presentano i cartelli mentre ci si avvicina. Vi si trovano un ponte di epoca romana (ponte Camillario) su cui passava l’antica strada consolare Cassia, una edicola del 1600 costruita sul luogo del martirio dei Santi Valentino e Ilario, e una tomba etrusca probabilmente riutilizzata come catacomba. In mezzo, tra le due sponde, scorre l’Urcionio. L’unico passaggio è rappresentato da questo ponte, o da quello che ne resta. Devastato dal tempo e dalle piene del fosso, sorretto solo da qualche palo e con una fune come corrimano. E’ in queste condizioni non si sa più da quanto tempo.

Dimenticato in fondo alla stradina che si apre sulla destra del cancello delle Terme Inps, dove è nata una discarica abusiva.

“Ripristinare il passaggio non sarebbe un lavoro impossibile - ragiona Musotto - sia come tempi che come costi. In pratica si tratta di rifare la campata con due travi di acciaio, posizionarci sopra le grate per camminare e poi le sponde. Tutto di metallo antiruggine. Sarebbe un percorso che si potrebbe fare in modo agile con piccoli gruppi. Ma prima di tutto bisogna mettere l’area  in sicurezza, veramente, non come adesso. Questa transenna così non serve a niente. Chiunque può passare. E la chiusura va segnalata anche all’inizio della strada”.

Musotto è convinta che il percorso sarebbe molto apprezzato: “Abbiamo delle chicche su Viterbo che nessuno o quasi nessuno conosce e che secondo me andrebbero valorizzate, benché percorsi più corti rispetto a una giornata a passata a Norchia o a Tarquinia. Piccoli itinerari che viene a fare quel turista che non rimane a lungo, magari solo per un trattamento alle terme e vuol farsi una passeggiata. O anche solo chi è di passaggio e cerca una cosa poco impegnativa appena fuori la città. Si è parlato tanto delle terme da ripristinare, ma oltre a quelle moderne ci sono anche quelle antiche”.

Da archeologa a sindaca. Appello a Frontini. “Non la conosco personalmente, ma vedo che si fa molto da fare. Immagino che abbia molti impegni e che le priorità siamo tante. Chiedo a lei però questo regalo di Natale: un nuovo ponte. Ripristinare questo passaggio vorrebbe dire contribuire con un altro piccolo tassello al ripristino delle bellezze di Viterbo”.

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