La messa non è finita, torna il rito collettivo: la “rivoluzione” con guanti e disinfettante

La messa non è finita, torna il rito collettivo: la “rivoluzione” con guanti e disinfettante
di Paolo Graziotti
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Lunedì 25 Maggio 2020, 13:24
Ripresa delle messe incoraggiante nel Viterbese. Dopo due mesi e mezzo di sosta forzata e di polemiche, anche aspre, sono tornate ieri le celebrazioni domenicali, che hanno impegnato molti volontari in tutta la provincia e anche rivoluzionato il modo di celebrare il rito. Niente raccolta delle offerte e scambio della pace mentre sull'altare, oltre a corporali, calici, pissidi e ampolline hanno fatto la loro comparsa anche guanti e disinfettanti.

«Si può sempre migliorare - ha detto Domenico Galderisi, responsabile dei volontari alla Parrocchia della Trinità a Viterbo - dato che c'è sempre qualcuno che non sa ancora autodisciplinarsi. Ma noi volontari siamo lì per questo, tutto si è svolto bene e abbiamo notato grossomodo lo stesso numero di persone che partecipava alle celebrazioni prima dello stop. Il fatto che le messe fossero celebrate all'aperto nel chiostro ha facilitato tutto».

Alla messa al quartiere Santa Barbara, dove hanno partecipato poco più di 100 fedeli, su un numero massimo di 120 ammessi, il servizio di sicurezza è stato assicurato dagli scout. All'oratorio della Mazzetta la celebrazione è avvenuta sul campo di calcetto. Partecipazione sostenuta anche in provincia. «Questo nuovo inizio è stato incoraggiante - ha detto don Tancredi Muccioli, parroco di Grotte di Castro - ho visto negli occhi di molti fedeli l'esigenza di dover tornare alla messa soprattutto dopo ciò che abbiamo vissuto negli ultimi mesi. Tanta gente anche per la confessione. Noi abbiamo celebrato quattro messe e, su un totale di 68 posti disponibili, abbiamo avuto circa 40 persone per ogni celebrazione».

Buona la partecipazione anche nel piccolo centro di Arlena di appena 900 abitanti, con una capienza massima di 54 persone a celebrazione. Alla Parrocchia della Pace a Ronciglione, il servizio d'ordine è stato assicurato dai Volontari della Croce Rossa che hanno misurato anche la temperatura ai fedeli che accedevano in chiesa.
 
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