Ingresso non prima delle 9 e doppi turni. Nell’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri sono questi i pilastri individuati per scaglionare gli studenti ed evitare che strade e mezzi pubblici. Possibile, quindi, la scuola anche di pomeriggio. Ma nel Viterbese la proposta è apparsa subito di difficile attuazione. L’ingresso posticipato? “O si fa la rivalutazione degli orari degli autobus o non è fattibile”, commenta il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Daniele Peroni.
Ieri mattina si è parlato anche di questo nel corso della riunione del comitato per il dimensionamento scolastico, indetta in Provincia. “Tutti siamo concordo su un punto fermo: il problema non è la scuola. Dentro gli istituti gli alunni sono al sicuro: dopo la casa, quello è il posto migliore per evitare il contagio. Una volta entrati – specifica – i ragazzi rispettano le regole. Il problema è, piuttosto, quello che accade prima e dopo”. Ovvero i capannelli fuori dai cancelli o alle fermate degli autobus.
Anche i doppi turni secondo Peroni sono poco praticabili. “Servirebbe un maggior numero di collaboratori scolastici per la vigilanza delle scuole.
In attesa della circolare esplicativa del Miur, il dirigente conclude: "L'obiettivo è mantenere il più possibile la didattica in presenza. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il diritto alla salute e quello allo studio. Stiamo già lavorando su alcune soluzioni e possibili azioni. Ottenuti i chiarimenti dal ministero - conclude - torneremo a riunirci e ci organizzeremo nel modo migliore per rispecchiare le esigenze della provincia".