Insultano la preside della scuola dei figlisu Facebook, condannate 6 donne

Il Tribunale di Viterbo
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Giovedì 22 Aprile 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 11:00

Insultano la dirigente scolastica su Facebook, mamma e amiche condannate.  Sei donne a gennaio 2017 avrebbero ricoperto di insulti la dirigente scolastica di un istituto comprensivo di Viterbo sui social. 

A scatenare la furia delle donne un paio di occhiali non recuperati dalla classe. Tre anni fa, precisamente il 18 gennaio 2017, nel Centro Italia una serie di terremoti sconvolsero i piani scolastici. Tutte le classi vennero evacuate in fretta e in furia. Durante il parapiglia generato dalla velocità, un bambino di Viterbo dimenticò i suoi occhiali in classe. La mamma del ragazzino chiese di poter recuperarli perché il figlio senza avrebbe avuto molti problemi.

Una richiesta che arrivò fino ai vigli del fuoco. Secondo la donna però i vigili non sarebbero andare a recuperare gli occhiali perché la dirigente non lo avrebbe permesso. Una dichiarazione che la donna rilasciò anche un quotidiano online. E se questo non bastasse appena uscita la sua dichiarazione la postò su Facebook, infarcendola di commenti. 

«Vorrei fare un ringraziamento speciale alla preside - scrisse il 18 gennaio 2017 la donna - più che preside io la manderei a sturare fogne… per non aver dato la possibilità ai pompieri, sempre disponibili, a prendere gli occhiali di mio figlio lasciati a scuola». Il commento sul social in poco tempo ha acceso una fortissima discussione.

Altre 5 donne, solidali con la mamma, avrebbero iniziato a commentare osservazioni sulla preside. 

«Mio figlio - ha spiegato ieri l’imputata principale - ha molti problemi di vista e quando la dirigente non ha fornito le chiavi ai pompieri per recuperarli mi sono arrabbiata molto. Soprattutto perché grazie all’intervento di un assessore in 10 minuti abbiamo risolto tutto. Chiedo ovviamente scusa alla preside, ero solo molto arrabbiata».
Scuse sono arrivate da tutte le imputate. Ma nessun accordo tra le parti è stato trovato, nemmeno dopo l’invito della giudice Silvia Mattei.

Alla fine tutte le imputate sono state condannate a 400 euro di multa, al pagamento di 2mila euro per la parte civile e a tutte le spese legali. E’ probabile che i difensori della donne, lette le motivazioni della sentenza, presentino appello. Tutti avevano chiesto l'assoluzione per le loro assistite.

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