Valentano, commento sotto il post del sindaco: «Do fuoco al convento». Ma Bigiotti prende le distanze

I commenti minacciosi sui social
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Giovedì 30 Luglio 2020, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 14:37
«Al Comune di Valentano non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dal ministero o dagli organi di Governo sul territorio. Solo una telefonata di cortesia dalla Prefettura, niente più. Far arrivare migranti di notte in questo modo significa scaricare i problemi sui sindaci, senza nemmeno coinvolgerli. Mi vergogno di chi ci governa». Parole durissime quelle di Stefano Bigiotti, primo cittadino del paese sul lago di Bolsena, dove da due giorni infuriano le polemiche.

«Ho scritto al Min, alla Prefettura, al presidente della Provincia e agli altri sindaci. Ringrazio quelli che ci hanno espresso solidarietà ma resto preoccupatissimo», aggiunge. E snocciola una lunga sequela di aspetti critici: “Il convento del Santuario della Madonna della Salute non ha l’agibilità, per due anni è stato chiuso fino a che nel pomeriggio di martedì hanno iniziato ad allestire un centro. Le utenze erano staccate. Ora mi chiedo: quali sono le condizioni igienico-sanitarie in cui ospitiamo i migranti?”, afferma.

Critiche anche perché la mancanza di comunicazioni ufficiali “impedisce alla polizia locale di identificare gli ospiti e al Comune di organizzare la raccolta dei rifiuti che, trattandosi di persone in quarantena, ha regole a sé. E il controllo del territorio, anche per scongiurare rischi sanitari legati al coronavirus, come – chiede - posso garantirlo in queste condizioni?”.

Bigiotti lamenta di avere “le mani legate” e non poter adempiere al proprio ruolo di amministratore perché l’assegnazione dei migranti è “subìta come un atto di forza dal ministro Lamorgese. Credo che in Italia ci siano strutture più idonee dell’ex convento per accogliere i rifugiati”, ribadisce.

Critiche pesanti ma mai sopra le righe quelle del sindaco, a differenza delle parole usate da alcuni valentanesi. Un utente, sotto un post su Fb pubblicato proprio da Bigiotti, parla di “dare fuoco al convento”. Altri di “occupare la struttura”. Toni che non piacciono al primo cittadino: “Mi dissocio con forza da simili affermazioni. Criticare è legittimo ma io sono per il rispetto della legalità in ogni caso”, chiude. 
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