Medici di famiglia contro la Regione: "Ci stanno tagliando le dosi. E il costo degli hub?"

Fiore mentre vaccina una paziente fragile
di Federica Lupino
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Domenica 9 Maggio 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 20:53

“Le previsioni parlavano di 150 multidose. In realtà ne sono arrivate 40”. C’è amarezza tra i medici di medicina generale del Viterbese: in 185 su 225 hanno accettato di essere vaccinatori nella campagna contro il Covid. Ma da marzo a oggi di fiale gliene sono sempre state consegnate col contagocce. La scorsa settimana, addirittura circa un quarto di quante erano attese. E la prossima? “Non ne abbiamo idea. Ci hanno promesso che almeno le forniture per fare i richiami ci verranno garantite. Ma oramai non sappiamo più se fidarci. L’impressione è che da un lato la Regione Lazio continui a favorire gli hub, dall’altra che intenda sfruttare le nostre capacità per convincere le persone ad accettare Astrazeneca, tagliandoci le forniture Pfizer mentre restano disponibili le altre fiale”, sostiene Michele Fiore, segretario del sindacatori categoria Fimmg.

Quello che si è aperto in questi giorni tra i medici di famiglia e la Regione Lazio sta assumendo sempre di più i contorni di un braccio di ferro. “Ci sentiamo presi in giro. Abbiamo aderito alla campagna con convinzione, consapevoli del ruolo che potremmo giocare. Porto ad esempio i vaccini antinfluenzali: ne abbiamo somministrati 1.300.000 in due mesi a livello regionale. Contro il Covid – ribadisce Fiore – potremmo fare altrettanto.

E invece le forniture continuano ad essere dirottate quasi esclusivamente sugli hub: ma i costi di queste strutture? Quanto si spende per gli affitti? Non sarebbe più efficace rafforzare le forniture a noi medici, presenti capillarmente sul territorio?”, chiede.

Nervi tesi che non escludono si arrivi allo stato di agitazione. Malumori anche per l’open day: “Noi – sostiene il segretario Fimmg – di fatto già lo facciamo nei nostri ambulatori visto che molti medici vaccinano fuori orario, di sabato e di domenica. Siamo disposti ad aderire a quello che la Regione, dopo averlo rinviato, dovrebbe organizzare per il prossimo weekend, ma usando i nostri ambulatori: perché dovremmo creare ai pazienti il disagio di doversi spostare?”.

Mentre i medici di famiglia sono sul piede di guerra, il virus continua a colpire. Ieri scoperti dalla asl 44 casi, a fronte di 38 guariti. Spicca il dato di Carbognano con 10 positivi nelle ultime 24 ore, per un totale di 28 contagiati in paese. Il sindaco Agostino Gasbarri, che nei giorni scorsi aveva chiuso la media con ricorso alla didattica a distanza, sottolinea: “La situazione come preannunciato nei giorni scorsi desta molta preoccupazione perciò evitiamo polemiche inutili”. I vaccini intanto sono arrivati a 108.500 mentre i prenotati sfiorano gli 85mila.

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