Stadio Rocchi, la sindaca in contropiede su Camilli: «Così la collaborazione è a rischio»

Chiara Frontini categorica: «Se rinuncia all’arrivo forse il suo progetto non è così strutturato. Abbiamo fatto un miracolo, lo capisca»

Stadio Rocchi, la sindaca in contropiede su Camilli: «Così la collaborazione è a rischio»
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 9 Novembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 17:18

«Se a due metri dall’arrivo qualcuno vuol rinunciare alla meta, allora forse il progetto non era così strutturato». Affidamento dello stadio Enrico Rocchi alla FC Viterbo, la sindaca Chiara Frontini parte in contropiede. Dopo le parole di fuoco di Piero Camilli su queste colonne («Con Viterbo ho chiuso, restiamo a Vignanello»), anche lei adotta una formazione tutta d’attacco, buttando di nuovo la palla nel campo avversario.

Meno sangue di Camilli, tono più istituzionale: il contrasto è comunque altrettanto duro, di quelli per i quali - in entrambi i casi - si rischia l’uscita in barella. «Ci siamo fatti in quattro per il Rocchi - dice la sindaca - e tuttora lo stiamo facendo. Tutti. A partire dai miei funzionari, dei quali mi fido e so quanto tempo hanno dedicato e stanno dedicando a questa pratica». Qui la replica è sul dirigente Stefano Peruzzo, preso a metaforiche pallonate da Camilli in quanto reo, a suo dire, di non aver controllato i beni del Comune. «La pubblica amministrazione non è più quella di dieci anni fa. I tempi evolvono - continua Frontini - le norme cambiano. Lo stadio è una cosa seria, c’è un ricorso di mezzo. Nel mentre, dopo 70 anni, si sta affrontando la questione della proprietà una volta per sempre. Ricordo che dalla ripresa in possesso dello stadio non sono trascorsi quattro mesi, ma appena due».

Poi tocca all’ex sindaco Leonardo Michelini, chiamato in causa da Camilli sempre in tema di affidamento come esempio di velocità, quando lo stesso era presidente della Viterbese.

E la sindaca, pur senza nominare nessuno, riprende parola per parola un passaggio dell’intervista all’attuale sponsor della FC Viterbo. «In tutta franchezza, più di così non possiamo fare. Lo abbiamo visto chi “risolveva le cose in due minuti” in che condizioni lasciava la città». Episodio da rivedere al Var, secondo lei. «Definire questa situazione, in questi modi e in questi tempi, è un miracolo. E dovrebbe capirlo anche chi dovrebbe essere un partner della città e ci vuole investire, se vogliamo pensare a progetti a lunga gittata».

E quindi si arriva al 90° minuto con ulteriore ultimatum, stavolta con un capovolgimento di fronte. «Rinvio al mittente, categoricamente, ogni accusa. Viterbo, il comune di Viterbo e lo stadio sono cose serie ed è ora che tutti lo capiscano. Se a due metri dall’arrivo qualcuno vuol rinunciare alla meta, allora forse il progetto non era così strutturato. Pensare che invece chi dovrebbe essere un alleato della città si ritiene insoddisfatto significa partire da una percezione della realtà talmente distante che, se perseverata - conclude la sindaca - può minare le buone basi per una collaborazione lungimirante. Staremo a vedere le evoluzioni». Insomma, si va ai supplementari.

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