Siccità, nel Viterbese è già a rischio la produzione agricola. Irrigazioni anticipate

Siccità, nel Viterbese è già a rischio la produzione agricola. Irrigazioni anticipate
di Luca Telli
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Venerdì 25 Febbraio 2022, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Un solo giorno di pioggia a febbraio, cinque dall'inizio dell'anno. Di contro, temperature massime che nel secondo mese dell'anno hanno superato i 20 gradi centigradi.

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«Un'anomalia responsabile della quale è il cambiamento climatico», spiega Giuseppe Nascetti, professore ordinario di Ecologia al Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche dell'Università della Tuscia. Per il docente «eventi del genere non sono nuovi, inverni secchi sono sempre esistiti, è cambiata la frequenza con la quale si verificano: ora capitano molto più spesso». Prima a pagare gli effetti della siccità è l'agricoltura per la quale, nei giorni scorsi, è partita dal Consorzio di Bonifica Litorale nord di Roma un piano di intervento attraverso l'apertura straordinaria del servizio irriguo.

«Sono state predisposte le varie lavorazioni per caricare i canali e gli impianti mettendo in sicurezza le varie vasche di accumulo ha spiegato in una nota il direttore Andrea Renna -. In questi giorni le imprese consorziate dell'area romana hanno visto ripartire l'irrigazione, tra qualche giorno la stessa cosa avverrà nella zona di Tarquinia».

«La siccità non dà tregua ed allora abbiamo deciso di accelerare al massimo le attività legate alla manutenzione degli impianti, per programmare in modo anticipato la stagione irrigua 2022 aggiunge il presidente dell'Ente, Niccolò Sacchetti - perché da tre anni, a causa del cambio climatico, l'irrigazione viene sistematicamente anticipata».

Dal primo aprile, al primo marzo e ora da fine febbraio con uno stop di appena due mesi «visto che si legge ancora nella nota - gli impianti consortili che garantiscono l'irrigazione nei circa 26.500 ettari di competenza che partono dalla Piana di Tarquinia ed arrivano sino all'area romana di Cerveteri, Ladispoli e Maccarese (Fiumicino) sono rimasti attivi fino a novembre inoltrato».

Contro una primavera che potrebbe essere arida al punto da compromettere la semina, e un'estate torrida da dimezzare i raccolti il Consorzio di bonifica punta a massimizzare le risorse a disposizione: «A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica spiega - stiamo operando per rendere gli impianti più efficienti, ridurre le perdite ed incentivare il risparmio dell'acqua irrigua».

Un tentativo che non risolve il problema «perché riprende Nascetti è chiaro che se la siccità durerà, il volume delle risorse idriche si abbasserà rapidamente. I fenomeni che stiamo vedendo sono solo l'inizio di un potenziale sconvolgimento climatico di più ampia portata, di cui la siccità è solo un aspetto. Alluvioni e bombe d'acqua improvvise potrebbero diventare molto più frequenti con i prevedibili danni».

La conclusione di Nascetti è amara: «Purtroppo, neppure davanti a queste situazioni limite si stanno prendendo provvedimenti».
 

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