Caro bollette, allevatori e agricoltori in piazza: «Rischiamo di chiudere per sempre»

Trattori bloccano il passaggio delle auto a piazza del Plebiscito
di Diego Galli
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Allevatori in piazza e per le vie del centro, ieri, contro i rincari che stanno mettendo a repentaglio l’intera filiera agricola. La pacifica rivolta ha coinvolto anche il Prefetto Giovanni Bruno, che ha accolto i rappresentanti dei manifestanti nella sala consiliare della prefettura.

Rincari bollette e materie prime, molte imprese viterbesi «rischiano la chiusura»

Con lui, per raccogliere le molte lamentele dei lavoratori giunti da tutta la Tuscia e parte del Lazio, anche il sottosegretario alle politiche agricole Francesco Battistoni. Tra le fila degli allevatori, invece, i rappresentanti delle associazioni del settore: Sergio Del Gelsomino (Cia), Mauro Pacifici (Coldiretti) e Remo Parenti (Confagricoltura). Il problema, come lo stesso Prefetto ha sottolineato, è ormai una routine che i produttori affrontano quotidianamente e che coinvolge circa 800 aziende che rischiano di chiudere per sempre.

“La situazione legata ai rincari e al prezzo del latte bloccato – ha dichiarato Parenti – va avanti da troppi mesi e, ormai, il panorama che si prospetta è quello di un fallimento dietro l’altro: un danno che la Tuscia non può permettersi”.

A fargli eco e, anzi, a rincarare la dose, c’ha pensato Del Gelsomino: “Molti di noi stanno valutando se fare nuovi investimenti o fermarsi, dati i costi improponibili. Siamo spaventanti dal futuro”.

Della stessa idea anche Pacifici, che ha sottolineato come la filiera agricola, sia di “fondamentale importanza anche per la sovranità alimentare del nostro paese”. Insieme ai tre, anche il nutrito gruppo di lavoratori, che ha ribadito come il rischio di una paralisi totale del settore sia dietro l’angolo, senza un intervento diretto del governo. “Siamo stati fin troppo pazienti – ha aggiunto Giuseppina Polidori, una delle rappresentanti dei lavoratori – e oggi siamo qui, uniti, e non vogliamo fermare questa nostra giusta battaglia per difendere il nostro lavoro, e il lavoro delle future generazioni, di agricoltori e allevatori”.

Il gruppo, oltre alle lamentele, ha voluto sottoporre alcune proposte: riduzione dei costi energetici, lotta alla concorrenza sleale e applicazione di bonus simili a quello 110%. Proposte che, ha garantito Battistoni in chiusura, saranno prese in considerazione. Intanto, si lavorerà per l'istituzione di un tavolo permanente legato ai problemi locali.

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