Province, i fondi con il contagocce ma a Viterbo per il presidente c'è l'eccezione del portavoce

Una seduta del vecchio consiglio provinciale
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 21:19

Nel 2014, con l'approvazione alla Camera dei Deputati, la riforma Delrio ha ridisegnato ruolo, funzioni e soprattutto i conti correnti delle Province. Enti che hanno continuato a esistere coi loro presidenti e consiglieri, nonostante per anni si sia discusso di una loro possibile abolizione. La mancata approvazione del referendum del 4 dicembre 2016, che chiedeva di eliminarle dalla Costituzione, promosso dall'allora governo guidato da Matteo Renzi, ha reso monco l'impianto riformatorio.

È rimasta soltanto la legge Delrio che, insieme ai drastici tagli ai trasferimenti statali, ha causato notevoli difficoltà nella gestione di settori importanti per la collettività, rimasti in capo alle Province: l'edilizia scolastica, l'ambiente, i trasporti, la manutenzione delle strade. Da un paio di anni a questa parte i finanziamenti sono stati in parte ripristinati e le Province hanno cominciato ad assumere nuovo personale.

Innanzitutto, a inizio 2020 è stato ripristinato lo stipendio da presidente: il compenso è quello del primo cittadino del Comune capoluogo. Un'indennità che viene erogata in parte dal Comune esercita le funzioni di sindaco, in parte dall'ente provinciale.

Nel caso di Viterbo, il primo a usufruire di circa 4.500 euro è stato Pietro Nocchi. Ora tocca ad Alessandro Romoli, sindaco di Bassano in Teverina. Con il ritorno dei fondi hanno fatto la ricomparsa anche figure per anni scomparse dai corridoi di via Saffi, come quella del portavoce.

Romoli ha scelto, come previsto dalla norma, persona di sua fiducia. Il collaboratore, che non risulta iscritto all'Ordine dei giornalisti (del resto, per il portavoce, non è previsto un percorso di formazione ad hoc, né altri requisiti particolari) ha il compito di tenere rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione. E, come recita la norma, gli è attribuita una indennità determinata dall'organo di vertice nei limiti delle risorse disponibili, iscritte in bilancio per le medesime finalità.

Un contratto di collaborazione coordinata e continuativa dal 1 marzo 2022 e fino alla scadenza del mandato presidenziale, il 28 febbraio 2025, per un importo di 71.400 euro (circa 2.083 euro lordi al mese).

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