Per i pendolari del collegamento ferroviario Orte-Roma ogni giorno è un'odissea. Il Copeo (Comitato pendolari Orte) è tornato a protestare per i ritardi sulla linea e ha segnalato a Trenitalia - e ai presidenti delle Regioni Lazio, Toscana e Umbria - i disservizi, chiedendo a questi ultimi di cooperare tra loro, «affinché - hanno detto - i viaggiatori ne traggano il massimo beneficio. Le Regioni devono monitorare la qualità del servizio reso da Trenitalia ai pendolari, ricorrendo, qualora necessario, all'applicazione di penali nel caso di cattivo servizio reso agli utenti».
Il Copeo ha chiesto anche di ripristinare la fermata della stazione di Orte di due treni regionali veloci al fine di alleggerire l'affluenza sui treni nelle medesime fasce dei pendolari, soprattutto in caso di problematiche dovute a ritardi che interessano gli altri convogli adiacenti. Treni che in questo periodo sono frequentati in maniera considerevole e che non consentono quel distanziamento necessario in regime di pandemia. «Peraltro, - hanno fatto notare - l'affluenza è destinata ad aumentare considerando anche il taglio delle 180 corse a causa dei contagi che hanno interessato il personale Trenitalia».
La lista dei ritardi segnalati è lunghissima, dopo il cambio di orario avvenuto a metà dicembre.
«Un treno - hanno raccontato i viaggiatori del Comitato - è partito con oltre 10 minuti di ritardo, con due carrozze chiuse a causa del riscaldamento non funzionante e con viaggiatori in piedi nelle altre, andando ben oltre il limite dell'80% previsto dalle disposizioni anti-pandemiche».
Nella segnalazione dei disservizi sono presenti anche ritardi di 40 minuti che stanno generando un'escalation di ritardi. «Chiediamo un impegno serio di Trenitalia - ha ribadito il Comitato - per assicurare ai viaggiatori (pendolari e non) treni più puntuali, adeguatamente capienti e riscaldati e, se opportuno, apportare piccole variazioni di orario che possano eliminare ritardi sistematici».