Viterbo, nonno accusato di violenza. La nipotina nel tema in classe: «Mi tocca, non voglio più andare da lui»

La ragazzina, all'epoca tredicenne, ha raccontato tutto quello che accadeva nel letto del nonno, quando dormiva a casa sua. Quelle tenerezze di un nonno che si sono trasformate in qualcosa di morboso e sbagliato

Viterbo, nonno accusato di violenza. La nipotina nel tema in classe: «Mi tocca, non voglio più andare da lui»
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 23:41

Carezze indesiderate e attenzioni non gradite, nonno indagato per abusi sulla nipotina. Ieri udienza preliminare davanti al gip Giacomo Autizi per l’uomo, un settantenne del capoluogo, accusato di violenza sessuale. La storia è di qualche anno fa, ma è arrivata sul tavolo della pm Paola Conti solo recentemente. 

La ragazzina, che all’epoca dei fatti aveva appena 13 anni, per molto tempo si è tenuta tutto dentro cercando di non far trasparire nulla. Ma poi una mattina a scuola è scoppiata. Era l’ora di italiano, la classe delle superiori doveva affrontare il tema. E lei non è riuscita a trattenersi, ha preso il foglio protocollo a righe e la biro e ha raccontato tutto quello che accadeva nel letto del nonno, quando dormiva a casa sua.

Quelle tenerezze di un nonno che si sono trasformate in qualcosa di morboso e sbagliato. 

Ha raccontato i suoi sentimenti, l’agitazione e il desiderio di non volerlo vedere più. «Mi dà fastidio - avrebbe detto la ragazzina - quando mi tocca e non voglio più andare da lui».
La sensazione di fastidio che accompagnava la minore sarebbe stata notata anche dai familiari che per non turbarla avrebbero scelto di allontanarla dal nonno. Le insegnanti dell’adolescente, letto quel tema a cuore aperto, si sono rivolte subito alla Procura e la pm Paola Conti ha immediatamente aperto un fascicolo per violenza sessuale.

La ragazzina, che oggi ha qualche anno in più, è stata sentita da psicologi e dagli agenti con tutte le cautele del caso e ora la battaglia è tutta in aula. E avrebbe raccontato di nuovo tutte le molestie e gli abusi, che si sarebbero ripetuti più volte nell’arco di un breve periodo di tempo. Periodo che coincide con le volte in cui è rimasta a dormire nella casa del nonno. Visite che si sarebbero interrotte improvvisamente quando la ragazzina avrebbe deciso di non frequentare più quella casa. Per non avere più le mani del nonno addosso.

Durante le udienze preliminari la versione della vittima sarebbe stata posta alla prova degli specialisti che avrebbero cercato di capire se la giovane è attendibile, non essendoci altre prove materiali sugli abusi, oltre la testimonianza fornita della presunta vittima. Specialisti che sarebbero in contrasto tra di loro, sostenendo ognuno un aspetto diverso.
Secondo lo psicologo della famiglia della ragazza, la giovane avrebbe una percezione della realtà assolutamente integra e non avrebbe nessuna alterazione. Di parere diverso gli altri specialisti.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Viterbo Giacomo Autizi prima di decidere sull’eventuale rinvio a giudizio dovrà esaminare tutte le perizie. E decidere sull’attendibilità della presunta vittima.

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