Marini, il gran ritorno dell’ex sindaco: «La gente viene da me a manifestare delusione per la sindaca»

Marini, il gran ritorno dell’ex sindaco: «La gente viene da me a manifestare delusione per la sindaca»
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 2 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:58

Lo chiamavano il Bandolero stanco, come quel brano di Vecchioni. Ha coperto qualsiasi ruolo istituzionale, poi con la caduta dell’amministrazione guidata da Giovanni Arena a fine 2021 era rimasto fuori dal consiglio comunale. Adesso per Giulio Marini, navigatissimo esponente di Forza Italia, c’è un nuovo debutto. Subentra infatti a Claudio Ubertini, capogruppo della Lega che si è appena dimesso per mancanza di stimoli: «Il destino a volte è più forte della nostra volontà. Non immaginavo di poter rientrare, viste le vicissitudini del 2021». E invece ora è così.

Si riparte da quella sera dal notaio, con la firma delle dimissioni in blocco e la caduta di Arena, forzista come lui. «Dopo quell’episodio - dice Marini - la mia candidatura a consigliere era stata solo di servizio, un gesto per dimostrare quanto tengo alla mia città e al mio partito, che mi hanno dato la possibilità di fare esperienze meravigliose. Ero certo che il risultato non sarebbe stato brillante, va ringraziato chi si è messo a disposizione per spirito di servizio, ancor più con una situazione esplosiva che aveva portato alla fine dell’amministrazione, che non ho capito ancora perché sia caduta».

Gli incarichi di Marini sono innumerevoli: vicesindaco dal 1995, presidente della Provincia dal 1997 al 2005, senatore dal 2006 al 2008, contemporaneamente deputato e sindaco dal 2008, fino al 12 gennaio 2012 nel primo caso e fino al 2013 nel secondo, quindi consigliere comunale fino al 2021. Ora subentra a Ubertini, che si era candidato a sindaco con la Lega. Marini prende il suo posto perché è quello con più voti della lista collegata. Il gruppo di Forza Italia a palazzo dei Priori c’è, ma lui sarà oltre. «La mia lista era composta da Forza Italia, Udc e Fondazione. Sono un azzurro ma devo rappresentare tutta quell’area, che mi ha permesso di essere eletto».

Appuntamento giovedì alle 15,30. «Lo spirito - continua - è cercare di dare un contributo alla mia città.

Avevo all’opposizione Ugo Sposetti, Nando Gigli e in maggioranza l’ex sindaco Giancarlo Gabbianalli. Quelle tre persone davano modo anche agli altri di avere una competizione culturale importante. Personaggi tosti, che sollevavano problemi ai quali dovevi essere sempre preparato a rispondere. Mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio di esperienze. Anche umane: dopo la bagarre politica ho avuto dei rapporti meravigliosi. In consiglio fai il tuo dovere, poi c’è la vita». Dal suo nuovo scranno «sarò puntuale e preciso dove possibile, con un handicap: mi mancano due anni di amministrazione. L’operato della Frontini? Sono sempre favorevole all’immissione di giovani in politica, ma incontro tanti cittadini che mi conoscono: all’inizio erano entusiasti di aver votato un’amministrazione giovane, ma ora si sfogano con me manifestando forte disappunto e delusione. Poi ci sarà anche chi è a favore, ma sono diventato catalizzatore di esperienze negative».

Un giudizio sulla sindaca, già che c’è: «Ci sono scelte che non ho apprezzato». Una su tutte è che «la domenica non posso andare più allo stadio». Si parlava di un inizio ad handicap. Marini però ha anche un vantaggio su Frontini: l’ha avuta nella sua giunta per qualche mese nel 2012. Ne conosce pregi e difetti. «Era un seme che doveva ancora crescere. Era stata apprezzata per la sua vivacità e la sua passione, che era già evidente. Quando sono diventato vicesindaco nel 1995 non ero quello di adesso: la maturazione porta a cambiamenti, a volte migliorativi. Anche lei era diversa».

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