Ecco i Comuni della Tuscia dove
l’Imu si paga ancora

Ecco i Comuni della Tuscia dove l’Imu si paga ancora
di Federica Lupino
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Domenica 15 Dicembre 2013, 17:35
VITERBO - Si paga, non si paga. Hai voglia a sfogliare la margherita dell’Imu.

Ormai è ufficiale: l’imposta sulla prima casa resta anche nel 2014, ma non in tutti i Comuni. Dovranno mettere mani al portafogli solo i residenti dei campanili che hanno stabilito per quest’anno un’aliquota superiore allo 0,4%. Nel Viterbese, secondo quanto riporta il ministero delle Finanze, sono 15 i centri interessati, ovvero quelli che avevano come termine per abbassare le aliquote il 9 dicembre e invece non lo hanno fatto.



Cristallizzata la percentuale da pagare, il dado è tratto: entro il 16 gennaio anche alcune migliaia di viterbesi dovranno recarsi alla cassa. Si pagherà sulla prima casa, secondo le stime della Cgia di Mestre, tra i 71 e i 104 euro. Praticamente, il 60% dell’aumento Imu sull’abitazione principale deciso dai Comuni sarà pagata dallo Stato, il 40% dai contribuenti. Una decisione che lascia con l’amaro in bocca molti cittadini, convinti che almeno il tetto sotto cui vivono non fosse più tassato. E che invece ora scoprono che quello del governo che toglieva la tassa, almeno per loro, era poco più di uno slogan.



E allora, nel caos che è seguito al decreto legge che ha reintrodotto la seconda rata sulla prima casa, un aiuto lo ha dato il dicastero delle Finanze, pubblicando un elenco - suddiviso per regioni e province - dei comuni colpiti dalla mini-stangata Imu. Nella Tuscia, 15 su 60: Blera e Gallese (aliquota del 4,50 per mille); Orte (4,70); Oriolo Romano (4,80); Calcata e Vetralla (5,50); Carbognano, Fabrica di Roma, Monte Romano, Monterosi, Nepi, Onano, Tuscania, Vallerano e Vitorchiano (5). Tra i sindaci rabbia e imbarazzo.



Graziella Lombi, sindaco di Oriolo Romano spiega: «Siamo anche noi nella lista. Eppure l’aumento dell’aliquota era stato deliberato nel 2012. La prossima settimana - dice - mi vedrò col segretario del Comune per studiare le carte e capire come procedere». Si sfoga anche Dino Primieri, di Orte: «Noi l’Imu l’abbiamo toccata due anni fa. Da allora è rimasta invariata. E non si poteva tornare indietro: solo quest’anno lo Stato ci ha tolto 260mila euro. Dove li andiamo a prendere?». I conti anche a Orte devono ancora farli. «A naso saranno poche decine di euro da pagare. Ma i cittadini - conclude - sono spremuti all’osso». Molti Comuni scriveranno ai cittadini per spiegare termini e modalità di pagamento.
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