Ferrovia e disagi, Frontini alla Regione: «Per risolvere il problema vanno coinvolti tutti»

Ferrovia e disagi, Frontini alla Regione: «Per risolvere il problema vanno coinvolti tutti»
di Simone Lupino
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Martedì 26 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:34

Ferrovia nel caos, la sindaca Frontini chiede alla Regione un tavolo che coinvolga tutti gli «interlocutori interessati». Il «problema va risolto in maniera strutturale». Intanto, sulla linea Viterbo-Roma, dopo due settimane di paralisi a causa di una anomalia nell’usura delle ruote dei treni, la circolazione sta tornando quasi alla normalità. Venerdì scorso per parlare dei disservizi sulla Fl3 si è svolto un incontro alla Regione Lazio con sette sindaci, Trenitalia e Rfi. 


Viterbo non ha partecipato. Sindaca, perché voi c’eravate? 
«A quanto so, non era assente solo Viterbo, mancavano praticamente tutti i Comuni sulla tratta, ad eccezione di Oriolo (gli altri sei sindaci erano della provincia di Roma, ndr). Mancavano Vetralla, Capranica, Sutri, e a nessuno è pervenuto un invito».


Sarebbe stato opportuno convocare tutti? 
«Immagino che non fosse una riunione a invito, ma semplicemente un appuntamento richiesto dai Comuni presenti. Non c’è nulla da giudicare quindi, non ci vedo alcuno sgarbo, ma non è con riunioni come queste che si può risolvere il problema. Se molti degli interlocutori interessati non vengono coinvolti, dove vogliamo andare? Va fatta pressione congiunta sugli attori responsabili, Regione e Rfi in primis. Il raddoppio del binario tra Bracciano e Cesano è stato progettato, e due anni fa nominato un commissario straordinario, ma la fine dei lavori per questi 16 chilometri è prevista per il 2030. Insomma, si può fare di più purché si comprenda che nessuno, su un tema così complicato, può farcela da solo». 


Quali azioni ha messo in campo il Comune sulle cancellazioni? Ci sono state comunicazioni con Regione o Trenitalia?
«Siamo stati in contatto con molti pendolari che hanno chiamato o scritto in Comune, supportandoli con tutte le informazioni possibili. Sono state giornate dure che non si devono ripetere. ll problema va risolto in maniera strutturale e fare tavoli con interlocutori parziali non basta. Ancora non ci sono state comunicazioni formali, ma sono certa che non mancheranno nei prossimi giorni». 


Studenti, pendolari, ma anche persone fragili dirette in ospedale. Per centinaia di viterbesi che viaggiano sono stati giorni d’inferno... 
«È palese che si tratti di un disagio enorme, non accettabile in una regione che si voglia al passo con i tempi». 


Nel passato altri disservizi, guasti, interruzioni. 
«È un problema che si trascina da decenni e che è sicuramente uno dei motivi per cui Viterbo ha il triste primato di città con il maggior numero di auto private per abitante.

Sul fronte del trasporto pubblico locale noi ci stiamo impegnando molto, e auspico che anche la Regione faccia la sua parte per quanto riguarda i trasporti regionali, soprattutto verso la capitale». 


Con questi collegamenti Viterbo può sperare di diventare Capitale europea della cultura?
«Quando Matera è partita con la candidatura, non era più avanti di noi in termini di servizi, eppure ce l’ha fatta. Il progetto della Capitale della cultura non è collegato alla raggiungibilità della città, quanto alla nostra capacità di produrre un’idea di sviluppo che si basi sulla nostra identità. Il tema dei collegamenti è una problematica di servizi per i pendolari che lavorano e anche per i visitatori, ma non può e non deve rappresentare un alibi per lo sviluppo turistico: possiamo citare centinaia di esempi di luoghi difficilmente raggiungibili che fanno registrare milioni di turisti. Come Sorrento o Taormina». 


Il segretario della Uil ha ricordato che nel 2020 Comune e Provincia firmarono una piattaforma per lo sviluppo del territorio che prevedeva tra l’altro il raddoppio della ferrovia Viterbo-Bracciano. È un impegno che intendete mantenere? 
«Nel protocollo siglato dalla nostra amministrazione, poco dopo l’insediamento con i sindacati (ottobre 2022, ndr) non abbiamo fatto menzione del raddoppio della ferrovia perché non è una responsabilità diretta del Comune. Certo dobbiamo impegnarci per fare pressione affinché ciò avvenga, ma bisogna mettere nero su bianco impegni credibili, altrimenti restano promesse vuote».

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