“Viterbo, città universitaria internazionale con Unitus”. E’ lo slogan di nuovo conio che l’Università della Tuscia farà campeggiare in tutti i corsi e le attività dell’anno accademico 2021/22. «Il futuro – sottolinea il rettore Stefano Ubertini – si nutre del passato. La “Vetus urbs”, centro abitato etrusco prima e romano in seguito, città dei Papi e tappa importante della via Francigena, via maestra percorsa da migliaia di pellegrini in cammino per Roma che, ospitati a Viterbo, diffusero in Europa la fama della città e del suo territorio».
Obiettivo dell’ateneo è proseguire la vocazione di apertura internazionale favorendo la ricerca e l’innovazione sui temi di rilevanza mondiale. «Con le ricerche nei settori agroforestale, ambientale, biotecnologico, economico, giuridico, politico-sociale, umanistico ed ingegneristico – prosegue il rettore – siamo entrati nel dibattito culturale globale. Lo testimoniano i numerosi eventi pubblici realizzati in collaborazione con istituzioni locali e internazionali e i numerosi progetti internazionali di ricerca e innovazione».
Le novità. L’offerta didattica sarà ampliata con due nuove lauree magistrali erogate completamente in lingua inglese, “Security and Human Rights” e “Circular Economy”.
Ancora: i docenti hanno programmato un pacchetto di “Summer & Winter School internazionali” per valorizzare le eccellenze del territorio: il patrimonio archeologico e quello enogastronomico (elenco delle iniziative: unitusorienta.unitus.it/en/homepage/). Al rettorato di Gradi è in elaborazione inoltre un bando internazionale per assegnare 40 borse di studio a studenti stranieri che intendono iscriversi ad un corso di laurea magistrale.
Ultima iniziativa strategica. «Attrarre ricercatori stranieri – sottolinea Antoine Harfouche, delegato del rettore per il programma ‘UnitusTalent’ - il cui bando è rivolto a ricercatori che lavorano all’estero e che vorrebbero venire a fare ricerca a Viterbo (scadenza il 14 aprile). Obiettivo del piano è migliorare ulteriormente la nostra reputazione, nonché la qualità e la produttività della ricerca di rilevanza internazionale, incoraggiando studi di eccellenza scientifica attraverso finanziamenti da programmi competitivi nazionali ed europei».