Il rebus del presidente della Lega: «L'idea è terminare i campionati, ma solo in sicurezza»

Il presidente della Lega di C. Francesco Ghirelli
di Marco Gobattoni
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Domenica 5 Aprile 2020, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 18:33
Una riunione «drammatica», dove prima del calcio sono entranti i problemi che tutti in queste ore stanno vivendo. Il presidente della Lega di serie C Francesco Ghirelli, parla da Roma; la voce è calma: lui si definisce uno diretto, «uno che ama dire le cose che pensa: in Italia il mio carattere viene definito "caratteraccio", ma nella riunione di venerdì scorso con i presidente della serie C ha distribuito solo carezze».

La riunione è quella in cui si doveva decidere il futuro dei campionati di serie C: futuro che riguarda Viterbese e Rieti, visto il blocco causa coronavirus. Una riunione - rigorosamente via Skype - nella quale si sono fissati paletti precisi per la ripartenza della stagione. «Sono stato molto felice del clima nel quale si è svolta la riunione - racconta Ghirelli - ho sentito parlare di discussioni e liti: ero collegato con 60 presidenti e non ho mai  dovuto togliere la parola a nessuno. I presidenti stanno vivendo momenti drammatici: nel Nord Italia conoscete la situazione e io, prima di parlare di calcio, mi sono calato nella situazione psicologica che ognuno di loro sta attraversando».

ituazione che riguarda sia l'aspetto sanitario che quello economico. «Parlo con amici e presidenti di Cremona, Bergamo e Brescia: lì la morte - dice Ghirelli - ha bussato alle porte delle loro case e giustamente in questo momento parlare di calcio gli sembra assurdo. Poi ho sentito tanti del sud: la preoccupazione in alcune aree è quella della rivolta sociale: diciamo che ho dovuto mettere insieme parecchi cocci, ma sono soddisfatto delle conclusioni».

Conclusioni che chiaramente coinvolgono tutti: a partire dalle richieste di aiuto da avanzare al Governo. «Siamo in stretto contatto con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il ministro dello Sport , Vincenzo Spadafora. I presidenti di calcio sono titolari di aziende che stanno vivendo come un pugno in faccia questa crisi: i club hanno chiesto misure che permettano la sostenibilità economica, dallo svincolo sulle fideiussioni che pesano in totale per 36 milioni e la possibilità di cassa integrazione per i calciatori e collaboratori».

Qualunque siano le prossime decisioni, quello che Ghirelli vuole far capire a tutti, è che il calcio come lo abbiamo immaginato finora probabilmente dovremo dimenticarcelo. «Sono stato il primo a bloccare una gara ufficiale in Italia: Piacenza-Sambenedettese del 21 febbraio scorso. Fino a quando non ci saranno condizioni di sicurezza massime, nessuno della serie C tornerà in campo. Vorremmo portare a termine il campionato, ma dovremo capire fino a quando potremo spingerci con le date. Per la nostra lega i problemi maggiori subentreranno da settembre: incassi e sponsor verranno a mancare; una revisione del format si renderà necessaria al 99 per cento».
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