Al Teatro Boni di Acquapendente "Ceneri alle ceneri" celebra la Giornata della memoria

Gabriele Corini
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 17:33

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata della Memoria, il teatro Boni di Acquapendente ospita (domenica 29 gennaio, ore 17,30) l’atto unico “Ceneri alle Ceneri”, considerato il  capolavoro del drammaturgo inglese premio Nobel Harold Pinter (1930-2008) scritto nel 1996 e penultima opera dell’autore; regia di Gabriela Corini, che ne è anche interprete assieme a Roberto Zorzut,

Sinossi. Una coppia di mezza età nell’intimità della propria casa improvvisamente discute di un passato misterioso e torbido della donna, causando la rottura di un equilibrio apparentemente sereno e rivela un terribile passato di orrori e dubbi sulle loro identità. Le azioni descritte, legate alla figura di un amante prevaricatore e violento, ci fanno conoscere l’eterna condizione di oppresso e oppressore, di vittima e carnefice. Orrori e violenze rivelate in stralci, ricordi vaghi e fumosi della donna, a mano a mano prendono corpo negli orrori e nelle terribili violenze della persecuzione ebraica durante la seconda guerra mondiale.

«Per la prima ed unica volta nella sua intensa carriera di drammaturgo, Harold Pinter, inglese di origine ebraica – si legge nelle note di regia -  fa chiaro riferimento all’Olocausto, che ha segnato indissolubilmente la sua vita emotiva, generando il suo stile definito teatro del disagio.

In un crescendo di Pathos, la pièce si evolve, tutta di un fiato, suggerendo probabili scenari e probabili identità. Chi era l’uomo di cui la donna parla, a volte come un amante, a volte come l’aguzzino? Che fine ha fatto la sua bambina? Ed il presunto marito, ha avuto un ruolo in questa storia? Lo spettatore non avrà fino alla fine nessuna certezza, nessuna chiara risposta, fino alla chiusura del sipario».

«Grazie a una messa in scena ed essenziale – rivela Sandro Nardi, direttore artistico del Boni – si accentra l’attenzione del pubblico sul travagliato rapporto dei protagonisti e sulla loro essenza umana. Una storia senza tempo, tra parole ridotte allo stretto e senza soluzioni, che lascia interrogativi aperti ed ipotesi da sviluppare».

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