Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il 25 novembre del 2010, vestiti da poliziotti, entrarono negli uffici di un'azienda di pannelli fotovoltaici con l'intento di estorcere 8mila euro. Sarebbero entrati grazie a un documento falso e spacciandosi per appartenenti alle forze speciali di polizia. Una volta negli uffici avrebbero sequestrato i dipendenti e poi hanno colpito con il calcio di una pistola scacciacani il rappresentante della ditta, provocandogli lesioni guaribili in 50 giorni. I due imputati però sarebbero fuggiti senza prendere i soldi. Probabilmente spaventati dalle loro stesse azioni.
I carabinieri della compagnia di Civita Castellana li arrestarono alcuni mesi dopo, una una lunga e meticolosa indagine (operazione Geko). Durante l'arresto i militari ritrovarono anche l'arma, una scacciacani, utilizzata per il sequestro, le munizioni e un falso tesserino di riconoscimento. Una delle tre vittime si è costituita parte civile, assistita dall'avvocato Walter Pella, ma solamente per uno degli imputati. L'altro ha già provveduto a compensare il danno economicamente.
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