Nigeria, Michelle Obama su ragazze rapite:Atto sconsiderato di terroristi per non farle studiare
Il rapimento delle studentesse in Nigeria è "un atto sconsiderato"
commesso da un gruppo terroristico determinato a impedire loro di
studiare, "o da uomini adulti che tentano di spezzare le aspirazioni di
giovani ragazze". Sono queste le durissime parole pronunciate dalla
first lady statunitense Michelle Obama sul sequestro di oltre 200 ragazze
nigeriane rivendicato dal gruppo terroristico Boko Haram. La first lady
statunitense ha espresso la sua posizione nel discorso settimanale via
radio e internet solitamente diffuso dal marito Barack Obama. In
occasione della Festa della mamma, il messaggio è stato affidato a lei.
Michelle Obama ha affermato che, come milioni di persone, lei e il
presidente sono "indignati e con il cuore spezzato" a causa del rapimento
delle circa 300 studentesse, avvenuto il 15 aprile nel dormitorio di un
istituto scolastico nello Stato nigeriano di Borno. In queste ragazze,
Barack e io vediamo le nostre figlie", ha detto Michelle Obama
riferendosi a Malia, 15 anni, e Sasha, 12 anni. "Vediamo le loro
speranze, i loro sogni, e possiamo soltanto immaginare l'angoscia che i
loro genitori stanno provando ora". Quello accaduto in Nigeria non è un
episodio isolato, ha proseguito la first lady, ma "una storia cui
assistiamo ogni giorno, quando ragazze in tutto il mondo rischiano la
vita per perseguire le proprie ambizioni". Ha menzionato il caso di
Malala Yousafzai, la giovane pakistana gravemente ferita dai talebani nel
2012 e poi diventata ambasciatrice dei diritti all'educazione delle
bambine. La moglie del presidente ha poi sottolineato che oltre 65
milioni di bambine in tutto il mondo non vanno a scuola.