Iran, Raisi accusa Israele di genocidio e crimini contro l'umanità

EMBED

Si moltiplicano gli interventi dei vertici iraniani a fianco di Hamas

Milano, 6 nov. (askanews) - Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha accusato gli Stati Uniti di "incoraggiare" Israele a "uccidere e perpetrare atti crudeli" contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Ha parlato di crimini contro l'umanità e di genocidio da parte di quello che ha definito "regime sionista". Quello di Raisi è solo l'ultimo in ordine di tempo dei tanti interventi al fianco di Hamas da parte dei vertici politici di Teheran che sono fra i principali sostenitori del gruppo responsabile degli attacchi del 7 ottobre.

 

Domenica 5 novembre l'ayatollah Khamenei ha incontrato il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, mentre il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha commentato le dichiarazioni di un ministro israeliano che ipotizzava l'uso dell'atomica a Gaza considerando l'affermazione come una "testimonianza che il regime (sionista, ndr) è stato effettivamente sconfitto di fronte alla resistenza" palestinese.

 

E lunedì 6 novembre Raisi ha rincarato la dose: "Crediamo - ha dichiarato - che i bombardamenti dovrebbero essere fermati il prima possibile, che si dovrebbe stabilire un cessate il fuoco il prima possibile e che si dovrebbero fornire aiuti e assistenza al popolo oppresso e orgoglioso di Gaza il prima possibile. Questi crimini orribili e contro l'umanità sono un genocidio portato avanti dal regime sionista con il sostegno degli americani e di alcuni paesi europei".

 

Che la guerra tra Israele e Hamas non sia una questione solo regionale lo dimostra anche l'attivismo degli Stati Uniti nelle ultime ore. Il New York Times ha scritto che l'amministrazione Biden ha chiarito all'Iran e a Hezbollah attraverso i partner regionali che gli Stati Uniti interverranno militarmente se il potente partito armato libanese sostenuto dall'Iran attaccherà Israele.

 

E lo United States Central Command ha intanto schierato nell'area un sottomarino a propulsione nucleare armato con decine di missili cruise convenzionali, che si aggiunge a due portaerei già presenti di fronte a Israele. Un chiaro segnale in funzione di deterrenza contro Hezbollah e il suo sponsor Teheran.