Guatemala, vince Arevalo neopresidente a sorpresa

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La felicità dei sostenitori di Bernardo Arèvalo. Il socialdemocratico ha vinto con largo margine le elezioni presidenziali in Guatemala, promettendo la lotta alla corruzione. 64 anni, sociologo e figlio di un ex presidente, la sua vittoria inattesa ha travolto il paese, sfida i primi sondaggi di opinione e arriva dopo molti tentativi di squalificarlo anche in tribunale.

"Il popolo del Guatemala ha parlato forte e chiaro. Basta con la corruzione" ha detto nel suo primo intervento dopo il risultato.

Sconfitta la sua rivale, la ex first lady Sandra Torres, sostenuta dal presidente uscente Alejandro Giammattei ma anche dall'elite del paese. Il venerdì prima del voto, la Corte Suprema aveva bloccato il tentativo di mettere fuori legge Semilla, il partito di Arèvalo. L'affluenza, bassa al primo turno, avrebbe toccato un record al ballottaggio. Congratulazioni sono giunte ad Arèvalo da numerosi paesi, anche dagli Stati Uniti.

 

"Ora che finalmente hanno vinto ci sarà un cambio in Guatemala e noi giovani finalmente avremo voce in capitolo, questi disgraziati per anni ci hanno tolto la voce" dice Jammy Lucas, giovane attivista.

 

Il Guatemala è un paese attraversato da povertà, violenza e corruzione, secondo la Banca Mondiale con tassi di malnutrizione e mortalità infantile fra i più alti nell'America Latina e una frequenza di omicidi fra le più alte del mondo. Moltissimi guatelmatechi cercando rifugio altrove tentano di migrare in primo luogo negli Stati Uniti.