Cipro a ottobre, cosa vedere (e mangiare) in una fuga di 3 notti

Cipro, cosa vedere (e mangiare) in una fuga di tre notti
di Giacomo Rossetti
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Martedì 17 Ottobre 2023, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 06:47

L’avvento delle prime piogge autunnali porta sempre con sé un po’ di malinconia. Anche se quest’anno l’estate sembrava non volesse finire mai, sono in tanti adesso a rimpiangere le vacanze. Non c’è quindi motivo migliore, se uno ne ha la possibilità, di fuggire tre giorni dove sole e caldo saranno ancora di casa per qualche settimana. A tre ore di volo dallo Stivale, Cipro sa sorprendere chiunque. La sua forza è la varietà di ambienti e di possibilità che offre in un’area non molto grande (l’isola è poco più piccola della Lombardia). In altre parole: si possono fare e vedere tante cose in poco tempo.

Cipro, la roccia di Afrodite

Con tre notti a disposizione, un buon itinerario che combini mare, cibo, panorami mozzafiato e cultura potrebbe comprendere due notti a Pafos e una notte sui monti Troodos. Da Roma partono molti voli per Larnaca (l’aeroporto principale del paese, sulla costa meridionale, al centro dell’isola), e anche alcuni per Pafos stessa (sulla costa occidentale). Chi scrive è atterrato a Larnaca, e dopo aver ritirato la macchina a noleggio si è diretto verso occidente; era il 13 ottobre e splendeva un sole radioso. Temperatura percepita all’ora di pranzo: 30 gradi, e nessuna nuvola. La prima tappa d’obbligo per chi si vuole concedere un tuffo fuori stagioni è Petra tou Rumiou, la roccia di Afrodite: due faraglioni rocciosi sulla spiaggia (a 25 km da Pafos) dove sarebbe avrebbe fatto la sua prima comparsa la dea dell’amore. Facilmente accessibile dal parcheggio oltre la strada, questo tratto di costa mescola sabbia a piccoli sassi, ed è molto scenografico. Il bello di gustarselo a ottobre è che l’acqua è calda e le persone poche (ma data la sua fama è difficile trovarlo completamente vuoto anche in questo mese).

Godersi un boccone dal ristorante che domina la spiaggia non ha prezzo.

Pafos: la Storia e il profumo del mare

Pafos non è certamente la località di mare più elegante che ci sia, ma qui si respira la Storia: gli amanti dell’archeologia avranno pane per i loro denti. Avendo un pomeriggio e una mattina a disposizione, bisogna assolutamente inserire uno spazio per le Tombe dei Re. In un piccolo tratto collinare della città, l’azzurro del mare incornicia l’ocra della pietra di sette imponenti tumuli funerari, costruiti non per dei sovrani (come lascerebbe intendere il nome) ma per nobili e importanti funzionari di epoca tolemaica e romana. Sono costruzioni molto antiche, che vanno dal III secolo a.C. a III d.C. La tomba numero 3, con il suo cortile colonnato mantenuto benissimo, sa ipnotizzare i visitatori. Tornati in superficie, a colpire l’attenzione saranno le piccole colonnine di sassi piatti che i turisti nel corso degli anni hanno eretto sulla collina. Da qui si può ammirare il Mediterraneo nel suo splendore. Camminare al tramonto accanto alla basilica paleocristiana di Chrysopolitissa (sulle cui fondamenta sorge la chiesa di Agia Kiriaki) non lascia indifferenti: su di una delle colonne visbili fu legato e fustigato San Paolo.

I monti Troodos, tra panorami e chiesette

Pensi a Cipro e immagini solo il mare, ma per chi si vuole addentrare un’ottantina di chilometri nell’entroterra, percorrendo tornanti (molto) scoscesi, c’è una sorpresa. I monti Troodos, in ottobre, sono una gioia per gli occhi: qui, in mezzo alle foreste bagnate dalle frequenti pioggerelline, sembra di stare in un altro Paese rispetto all’arida costa cipriota. Disseminati di piccoli villaggi di montagna semidisabitati, i monti offrono agli amanti del trekking molti sentieri (come quello di Artemide), ma avendo un giorno solo per visitarli la cosa migliore è gustarsi un paio di deliziose chiese bizantine ricoperte di affreschi. Dieci di esse, le migliori, sono patrimonio dell’Unesco: alloggiando nella minuscola Pedoulas, abbarbicata sul fianco della montagna, si possono visitare facilmente la chiesa di Moutoullas (8 km più a nord, nell’omonimo villaggio) e quella dell’Archangelos Michail, nella stessa Pedoulas. Non bisogna essere devoti cristiani o amanti dell’arte per apprezzare i vividi colori delle immagini ortodosse, conservate splendidamente.

 

Carne e vino a volontà

Amanti della carne, unitevi: i ciprioti sanno cucinare l’agnello in maniera divina, che sia in forni di argilla alla maniera tradizionale (il kleftiko) o speziato sulla brace (il souvla). Grassa, profumata e morbidissima, la carne è il fiore all’occhiello dell’arte culinaria cipriota, ma anche il saporito formaggio haloumi, cotto sulla brace, è squisito. Il vino di Cipro è uno dei motivi per andare sull’isola: rossi secchi come l’Agios Onoufrios, dal gusto profondo, oppure bianchi semidolci come il Monopetro con i suoi sentori di limone, potrebbero mettere in difficoltà anche i palati più raffinati. I rossi fanno la parte del leone sulla tavola; il prezzo delle bottiglie non è elevato: con 25-30 euro si possono comprare etichette prestigiose in aziende vinicole come la Kyperounda Winery o la Tsiakkas Winery (sui monti Troodos). A fine pasto, bisogna lasciarsi uno spazio per la Commandaria, detto il vino dei re: il suo sapore dolce vi resterà dentro.

L’avvertimento

Il noleggio di un’auto base per tre giorni completi viene sui 160-170 euro complessivi, compresa assicurazione completa (a cui però va aggiunto un fastidioso deposito cauzionale, che nel caso di chi scrive è stato di 700 euro). Si guida a sinistra, retaggio dell’occupazione inglese che ha lasciato nei ciprioti una diffusa conoscenza della lingua anglosassone; le strade sono in buone condizioni anche in montagna, attenzione però ai numerosi autovelox.

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