Maremma insolita: le cose da non perdere in un week end fra natura e sapori del territorio

Il territorio del Grossetano si presta a una serie di suggestive escursioni, a piedi, on the road in auto, in bicicletta o a cavallo

Stele di Vado all'Arancio Massa Marittima
di Maria Serena Patriarca
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Martedì 20 Giugno 2023, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 12:57

Non solo spiagge e mare: se vi sentite curiosi e amanti del mistero, e siete alla ricerca di spunti per una “fuga” di tre giorni tutta da vivere in modo multisensoriale, come un viaggio emozionale fra cultura, natura, storia ed enogastronomia tipica, la Maremma del territorio grossetano si presta a una full immersion di esperienze da non perdere, ideali per programmare un weekend d’estate. Il fil rouge di questo itinerario alla scoperta della Maremma “undiscovered” prevede un mix di natura, fra pedalate in bicicletta al tramonto lungo i campi di girasoli nella campagna intorno Grosseto, archeologia e arte nei numerosi musei che costellano i borghi del territorio (info: www.museidimaremma.it), ma anche sapori autentici della tradizione.

Viandanti 2.0: viaggiare nel tempo a piedi, in bici o a cavallo con l'itinerario culturale Via delle Città Etrusche

La nuova frontiera del turismo lento e sostenibile in Maremma si chiama “Via delle Città Etrusche”: una serie di percorsi che si snodano per 173 km sulle Colline Metallifere e che saranno collegati alle città etrusche di Vetulonia, Roselle, Populonia e Volterra e al resto degli itinerari culturali della Regione Toscana, grazie al recupero di antiche strade immerse nella natura. Il progetto arriva a compimento dopo un intenso lavoro del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, che ha svolto il ruolo di referente tecnico, e degli 8 comuni coinvolti: Roccastrada (capofila) e Castiglione della Pescaia, Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Scarlino. “Nella primavera di quest'anno sono iniziati i lavori di sistemazione e recupero dei sentieri e di tutta la viabilità, oltre alla realizzazione della cartellonistica. Finora i lavori hanno interessato la metà degli itinerari, e loro ultimazione è prevista entro settembre”, afferma Alessandra Casini, direttore del Parco Nazionale delle Colline Metallifere (che è anche Geoparco Unesco, www.parcocollinemetalllifere.it): “il punto di forza del progetto è quello di creare una rete di sentieri turistici in grado di collegare l’Etruria meridionale con quella settentrionale e l’entroterra”. Questo sarà possibile rendendo fruibili per i viaggiatori, a piedi, a cavallo o in bicicletta, una serie di percorsi già esistenti che collegheranno borghi medievali, città etrusche e il sistema dei Cammini Storici e degli Itinerari Culturali della Regione Toscana, come la Via Clodia e la Via Francigena.

 

Atmosfere alla Excalibur: calarsi nella Cripta di San Salvatore a Giugnano

Esiste un luogo, nei boschi del territorio del Comune di Roccastrada, ancora sconosciuto ai più, dove il tempo sembra essersi fermato in un’atmosfera da saga medievale. E’ la Cripta dell’Abbazia di Giugnano, a cui si accede calandosi con una scala, contattando prima i proprietari del terreno su cui sorge questa meraviglia (che è anche Luogo del Cuore FAI 2020) tramite la pagina Facebook Salva Giugnano o il sito www.salvagiugnano.it. “La Cripta di Giugnano è la sola struttura superstite di un ampio complesso monastico dedicato al Salvatore (le cui origini risalgono all’XI secolo), precocemente decaduto e reso davvero affascinante dalla sua singolare conservazione e collocazione”, afferma Emiliano Rabazzi, assessore alla Cultura del Comune di Roccastrada. La posizione quasi nascosta, immersa nel silenzio della natura, e le buone condizioni statiche hanno preservato la Cripta, attraverso i secoli, in gran parte interrata fino all'intervento di restauro, condotto alla metà degli anni ‘70.

Siamo in un autentico luogo del mistero, in cui convergono una miriade di leggende, come quella di una “favolosa” maschera aurea a forma di muso di toro, forse legata ad antichi culti del Toro precristiani, ad oggi mai trovata. La cripta è costituita da un solo vano rettangolare, con un’abside a oriente, divisa in tre navatelle da quattro sostegni. La decorazione dei quattro sostegni colpisce per le colonne e i pilastri sormontati da capitelli finemente lavorati. La Cripta di Giugnano si può inserire a pieno titolo nella cultura del primo Romanico, ma il fascino di questo luogo è racchiuso nella sua energia “spirituale” intatta attraverso i secoli, che va ben oltre l’aspetto storico e artistico.

Incontri ravvicinati del terzo tipo a Massa Marittima: a tu per tu con la Stele di Vado all’Arancio

Massa Marittima è il classico borgo gioiello maremmano che viene più apprezzato dal pubblico straniero (tedeschi, francesi, svizzeri, spagnoli) che da quello italiano. Eppure è un’autentica perla del territorio: di marittimo, a parte il nome, non ha nulla, ma è così pregna di tesori artistici da potersi vantare del titolo di capitale culturale della Maremma, con ben 7 musei. Imperdibile, per gli amanti delle realtà arcane, la Stele di Vado all’Arancio, che troneggia solitaria in una teca nel Museo Archeologico della cittadina. Si tratta di un menhir di dimensioni ridotte (circa 60 cm di altezza) risalente all’Eneolitico (III secolo a.C.) ritrovato per caso negli anni ’50 da un contadino della zona, nel suo podere. Per anni la Stele, ieratica e misteriosa, senza sesso e senza tempo, restò in un pollaio, fino a quando il falegname Sergio Bucci, negli anni ’70, la notò e convinse il contadino a fargliela portare in paese, per poi approdare nelle sale dell’allora Museo Civico. Non lasciate Massa Marittima senza una visita della maestosa Cattedrale di San Cerbone, dove oggi si sposano tantissime coppie di stranieri letteralmente stregati dalla bellezza del posto, e senza aver ammirato la Maestà di Ambrogio Lorenzetti e i meravigliosi 12 Apostoli in alabastro grigio (del XII secolo) nel Museo di San Pietro all’Orto. Per gli amanti delle curiosità legate alle leggende popolari, la Fonte dell’Abbondanza, del 1265, racchiude il celebre affresco dell’Albero della Fecondità, proprio all’ingresso del borgo: meta, nei secoli, di donne che volevano propiziarsi un futuro ricco di sessualità e di prole.

L’alternativa al mare, con mistero: un tuffo nel Lago dell’Accesa, la Loch Ness della Maremma

Se il caldo si fa sentire ma non amate le spiagge affollate, sappiate che il Lago dell’Accesa, anch’esso avvolto nel mistero e considerato fra gli scenari naturali più suggestivi dell’entroterra maremmano, si presta a soste di relax per prendere il sole sulle piattaforme di legno sulla riva, e perfino a un tuffo, per i più audaci. Piccola Loch Ness, italiana, il Lago, le cui origini sono ancora ignote, si tramanda nasconda nei suoi fondali (ben 50 m di profondità) una poco identificata creatura “mostruosa”, che tante leggende hanno identificato come una sorta di coccodrillo padrone del luogo. Se amate lo street food toscano a km zero (con panini vegani alle verdure, bruschette, salumi locali o hamburger di mortadella), nel bosco che circonda l’area archeologica etrusca, a due passi dal Lago, c’è il chiosco MeloSgrano, dove è esposto anche il ricco programma di eventi estivi della rassegna “AncoraAccesa”, con spettacoli teatrali, concerti e proiezioni sotto le stelle proprio nella magnifica cornice del Parco archeologico del Lago dell'Accesa (info tel. 338 5017936).

Di Museo in Museo: gli indirizzi top per gli art addicts

Se programmate il vostro finesettimana alla scoperta della Maremma undiscovered mettete in agenda la mostra “Corpo a Corpo” (fino al 5 novembre) al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi (MuVet) di Vetulonia, che fa parte del Sistema provinciale dei Musei di Maremma con una prestigiosa esposizione di reperti e urne cinerarie etrusche, ma anche, al piano terra, nella sala per le mostre, l’iconica scultura del Nudo di Igor Mitoraj. A Castel del Piano, sul Monte Amiata, invece, meritano una visita le Collezioni di Palazzo Nerucci, con due vere "chicche" per gli appassionati di arte moderna e contemporanea: la Pinacoteca Edo Cei, ricca di caricature, manifesti e dipinti del poliedrico artista che testimoniano il suo legame con il territorio amiatino, e le Sculture di Piero Bonacina, opere in pietra e legno.

Monti e mare: dalla Peschiera di Santa Fiora all’Orto Botanico di Porto Ercole

Cos’hanno in comune Santa Fiora, sull’Amiata, e Porto Ercole all’Argentario? Sono entrambi catalogati ufficialmente tra i Borghi più Belli d’Italia e si prestano a un itinerario di una giornata che spazia dalla montagna al mare. Santa Fiora si sviluppa a 687 slm su un colle di trachite ed è una top destination del turismo internazionale per la sua Peschiera del XVI secolo, incastonata nel suggestivo parco giardino sforzesco, regno di trote macrostigma, storioni, oche cignoidi, anatre mandarine e anatre nane bianche. Da non perdere la vicina chiesa della Madonna della Neve, che sorge sopra le sorgenti del fiume Fiora, visibili sotto il pavimento in vetro. La pieve delle Sante Flora e Lucilla ospita importanti opere d'arte, in particolare la maggiore collezione al mondo di terracotte robbiane. Dopo un goloso pranzo a base di pici al ragù o tortelli maremmani, vere prelibatezze della cucina locale, proseguiamo il nostro itinerario on the road, sui suggestivi paesaggi collinari della Maremma, diretti alla volta di Porto Ercole, per visitare l’Orto Botanico Corsini, panoramico giardino storico con piante esotiche raccolte fin dall'Ottocento. Vero esperimento botanico, nato dalla passione di Ricasoli per il mondo vegetale, il parco diventò rapidamente uno dei più significativi esempi di giardini di acclimatazione istituiti in Italia nella seconda metà dell’800. Attualmente la collezione, curata dalla Associazione Orto Botanico Corsini, ospita oltre 1300 alberi e arbusti appartenenti a circa 150 specie, distribuiti su più di 3 ettari di terreno. Le specie provengono da tutti i Continenti, e comprendono anche rari esempi di Canfora Cinese, Agathis Australis (un albero alto 26 metri) e Brachychiton, o Albero Fiamma, dai tipici fiori rosso vermiglio. L'Orto Botanico Corsini è aperto al pubblico con visite guidate a cura di volontari, e al suo interno si organizzano, inoltre, speciali camminate “meditative” intervallate da sessioni di yoga (www.ortobotanicocorsini.com).

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