Il Papa ha suonato alla porta ed è stato accolto dal personale in servizio che è rimasto attonito per la visita inaspettata. Al suo arrivo alcuni ospiti si trovavano nella grande cucina ed alcuni bambini nella sala giochi. Il Papa si è fermato a giocare e a scherzare con loro, ha poi scambiato alcune parole di conforto con i genitori che lo hanno accolto con grande affetto, ascoltando con molta attenzione le loro sofferenze. Due bambini, Achille e di Andrei, di 13 e 11 anni affetti da malattia oncologica grave, ospiti nella struttura insieme ai loro genitori, hanno raccontato la loro storia. Poi Sandra e di Plamen provenienti dalla Bulgaria e quella di Arwa che arriva dal Marocco, bambini dai 3 ai 5 anni con malattie ematologiche.
Successivamente il Papa si è recato presso la comunità terapeutica riabilitativa Il Ponte e l’Albero situata in uno dei "ponti" del quartiere Laurentino 38, una zona molto difficile della periferia sud di Roma. Gli ospiti della struttura sono dodici giovani con disagio mentale, che hanno vissuto condizioni familiari che non hanno reso possibili miglioramenti nella loro situazione.
Il Papa a piedi, salito due scaloni del "ponte", ha raggiunto i ragazzi sorprendendoli nel mezzo di una delle loro attività. Con questa visita, Papa Francesco ha esaudito il desiderio di questi ragazzi, che mesi fa gli avevano scritto una lettera raccontandogli le loro difficoltà quotidiane derivate dal disagio mentale, così come la volontà e i loro sforzi per proseguire nel cammino di cure insieme ai dottori e agli operatori e auspicando una sua visita. In dono il Papa ha lasciato un grande panettone di 10 kg per le prossime feste natalizie.
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