Ci saranno tutti i vescovi. Palestrina, Velletri, Viterbo, Frascati, Montecassino Albano, Gaeta, Rieti, Porto Santa Rufina, Poggio Mirteto, Anagni, Tivoli. Civita Castellana. Ai cattolici di Roma e del Lazio che andranno al meeting, in questi giorni è arrivata una lettera, in cui si spiegano le ragioni di questa iniziativa. Dare testimonianza a chi soffre, ai migranti, ai rom, ai disoccupati, senza alcuna distinzione tra italiani o stranieri.
«Purtroppo – si legge nella lettera del cardinale De Donatis - nei mesi trascorsi le tensioni sociali all'interno dei nostri territori, legate alla crescita preoccupante della povertà e delle diseguaglianze, hanno raggiunto livelli preoccupanti. Desideriamo essere accanto a tutti coloro che vivono in condizioni di povertà: giovani, anziani, famiglie, diversamente abili, disagiati psichici, disoccupati e lavoratori precari, vittime delle tante dipendenze dei nostri tempi. Sappiamo bene che in tutte queste dimensioni di sofferenza non c'è alcuna differenza: italiani o stranieri, tutti soffrono allo stesso modo».
Prosegue il cardinale De Donatis: «Da certe affermazioni che appaiono essere di moda potrebbero nascere germi di intolleranza e di razzismo che, in quanto discepoli del Risorto, dobbiamo poter respingere con forza. Chi è straniero è come noi, è un altro noi: l'altro è un dono. È questa la bellezza del Vangelo consegnatoci da Gesù: non permettiamo che nessuno possa scalfire questa granitica certezza». Poi aggiunge che «l'accoglienza verso l'altro, soprattutto quando si trovi nel bisogno» è per un cristiano un dovere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA