Roma, all'Urbaniana una mostra sugli Ulma, una eroica famiglia di contadini polacchi fucilati per avere nascosto ebrei

Roma, all'Urbaniana una mostra sugli Ulma, una eroica famiglia di contadini polacchi fucilati per avere nascosto ebrei
di Franca Giansoldati
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Venerdì 23 Novembre 2018, 19:39
Città del Vaticano - Tra gli eroi silenziosi c’è anche una famiglia di semplicissimi contadini polacchi, gli Ulma. Una fotografia in bianco e nero, arrivata a noi chissà come, mostra chi erano questi contadini che abitavano nel villaggio di Markowa, nel sud est della Polonia. Si vede il padre, dallo sguardo fermo e severo, la mamma con il pancione che tiene in braccio una bimbetta di un anno, e attorno a una tavola cinque bambini, la più grande di nove anni. Sono tutti stati fucilati dai nazisti  il 24 marzo 1944, per la sola colpa di aver nascosto e aiutato degli ebrei, dando loro un riparo nei giorni della caccia all'uomo. Gli Ulma sono stati dichiarati dal comitato ebraico «Giusti tra le nazion»i. E nel 2003 è cominciato il processo diocesano di beatificazione. La storia emblematica e potente di questi eroi sconosciuti verrà esposta alla università Urbaniana  martedì 27 novembre.

Nel 1939 Hitler cominciò la II guerra mondiale invadendo la Polonia, nel 1941 i tedeschi iniziarono ad eliminare gli ebrei e l’anno successivo svilupparono il piano di sterminio che portò alla morte di 6 milioni di persone.  In quel periodo nella Polonia occupata vivevano circa 4 milioni di ebrei che corrispondevano al 10% della popolazione polacca. Nel frattempo i tedeschi organizzarono i campi di sterminio proprio nelle aree occupate, tra cui Auschwitz. Tanti polacchi collaborarono con gli invasori, ma molti altri intrapresero una vera e propria campagna di aiuto agli ebrei, condotta dalle organizzazioni e associazioni clandestine, tra cui il Consiglio per gli aiuti agli ebrei detto Zegota fondato già nel 1942, e dalla gente nelle città e nei villaggi. 

Anche la Chiesa fu impegnata, organizzando aiuti materiali, nascondendo gli ebrei nelle case religiose e nei monasteri, incoraggiando ogni forma di aiuto, soprattutto attraverso l’esempio personale dei vescovi, dei sacerdoti e delle suore, che realizzavano in quei tempi bui e inumani l’idea dell’amore cristiano per il prossimo. I tedeschi introdussero in Polonia una legge - unico caso in tutta l’Europa occupata - che puniva con la pena di morte qualsiasi aiuto dato agli ebrei. Si valuta che circa 1 milione di polacchi in vario modo aiutarono degli ebrei riuscendo a portare aiuto e salvarne circa 300 mila. Per questo motivo sono il gruppo nazionale più numeroso tra i “Giusti tra le nazioni": 6706 su 26513 (dati del 31 dicembre 2016).

All’inaugurazione della mostra parteciperanno il rettore dell’Urbaniana, Leonardo Sileo, . Adam Szal, arcivescovo metropolita di Przemyśl dei Latini (la diocesi dove abitavano gli Ulma), i rappresentanti del governo polacco, i rappresentanti dei Giusti tra le Nazioni e padre Bogusław Turek, sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi.  
    
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