Clima, gesuita ambientalista si incolla la mano all'asfalto e blocca il traffico per protestare contro l'inerzia politica, finisce in tribunale

Clima, gesuita ambientalista si incolla la mano all'asfalto e blocca il traffico per protestare contro l'inerzia politica, finisce in tribunale
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 09:48

Città del Vaticano – Non ci sono solo a Roma i blocchi al traffico sul GRA per protestare contro i cambiamenti climatici. A far discutere stavolta è un gesuita tedesco che si è incollato le mani sull'asfalto per chiedere alla politica misure più pressanti contro il climate change, naturalmente bloccando il traffico. In Germania è ormai famosissimo per le sue idee radicali. Il suo motto è: agisci, inizia, resisti. La revolucion di padre Joerg Alt, 61 anni, si ispira ovviamente alla Laudato Si, anche se al momento gli è costata una simbolica multa di 10 euro da parte del Tribunale di Monaco per avere bloccato una strada e ostruito il passaggio delle auto facendo un comizio assieme ad altri due ambientalisti e, per giunta, incollandosi una mano all'asfalto. Forse in futuro la protesta pacifica - alla quale non intende rinunciare in futuro - potrebbe costargli di più visto che non ha alcuna intenzione di fermarsi.

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«Da molto tempo mi tormenta la questione di come contrastare la crescente povertà, la disuguaglianza, la catastrofe climatica.

Dopotutto, le buone idee ci sono tutte: perché non agiamo? Perché i rappresentanti del capitalismo finanziario neo-liberale e i profeti della crescita continuano a comandare e il processo decisionale democratico è minato dall'alto (lobbisti e proprietari di ricchezze private, aziendali e criminali) e dal basso (populismo e nazionalismo crescenti)». Il suo volto simpatico è ben conosciuto agli ambientalisti e anche il giudice distrettuale, nel suo verdetto, ha riconosciuto che gli imputati stavano affrontando uno dei problemi più urgenti per il mondo ma che la legge è la legge. Da qui la multa. 

Il gesuita sottolinea sempre che la criticità della situazione impone alla Chiesa di prendere posizioni nette: «qual è il compito della Chiesa, degli ordini religiosi e dell'insegnamento sociale cattolico?»

«Non è che mi limiti a bloccare le strade o a fare altre azioni radicali. Continuo anche a collaborare con lettere aperte o petizioni che hanno il potenziale di rendere visibile quanta volontà di cambiamento ci sia nella società se i politici creassero finalmente le giuste condizioni quadro per farlo. Ecco, ad esempio, la lettera aperta "Our Generation - Our Job", che in pochi giorni ha riunito più di 400 primi firmatari di spicco e ha attirato l'attenzione dei media»ha spiegato il religioso. Pertanto, i blocchi stradali, è certo che continueranno con maggiore evidenza. E naturalmente le cause giudiziarie, come quella del 3 e 16 maggio presso il Tribunale di Monaco proseguiranno. Ma l'impegno di padre Joerg Alt non verrà meno e continuerà a collaborare con FridaysForFuture, Last Generation o "BündnisWirTransformierenBayern".

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