Prima vittoria per le vittime della pedofilia in Francia. I vescovi riuniti a Lourdes per la periodica assemblea autunnale hanno finalmente riconosciuto (per la prima volta) che le violenze e gli abusi sui minori emersi grazie al rapporto della Commissione indipendente (CIASE) in oltre 70 anni sono da ascrivere ad una responsabilità istituzionale della Chiesa e non solo alla responsabilità personale dei singoli sacerdoti o vescovi.
Vaticano e pedofilia
Si tratta di un passaggio cruciale che fa comprendere come il problema degli abusi nella Chiesa sia sempre stato gestito in passato: le conferenze episcopali di fatto si muovevano in base alle indicazioni della Santa Sede volte a privilegiare e tutelare più il buon nome della Chiesa che non le vittime.
François Devaux, uno dei fondatori dell'associazione di vittime «La Parole libérée» ha dichiarato che si tratta di un primo passo. Ora si attendono i risarcimenti.
Monsignor Eric de Moulins-Beaufort, il presidente della Conferenza episcopale francese ha messo in luce che gli atti di violenza avevano una dimensione sistemica, «nel senso che non sono solo l'opera di individui isolati», ma «sono stati resi possibili da un contesto globale». Il funzionamento, la mentalità e le pratiche all'interno della Chiesa cattolica hanno permesso che questi atti continuassero e non fossero denunciati e sanzionati.
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