Vaccini, il problema delle scorte
risolto in parte con l'arrivo di Moderna

Vaccini, il problema delle scorte risolto in parte con l'arrivo di Moderna
di Fabio Nucci
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Domenica 18 Aprile 2021, 09:28

PERUGIA Con una media di settemila dosi somministrate al giorno, l’Umbria ha acquisito il ritmo target per la vaccinazione ma resta l’incognita delle scorte. Nonostante le 2.400 Vaxzevria prese in carico dal sistema, la percentuale di somministrazione ha superato il 90%, secondo dato in Italia. Per quanto riguarda Pfizer/BionTEc il margine è di appena l’8% e il prossimo carico è atteso non prima di martedì sera, stando alla cadenza delle ultime consegne. Ma restano le incognite, con gli over 60 in fibrillazione per l’avvio della profilassi per ora in stand by e che con molta probabilità sarà affidata ai medici di medicina generale. Intanto, a una settimana dalla potenziale zona gialla, la curva del contagio continua a scendere, col dato settimanale sceso sotto le 800 unità: non accadeva dal 12 ottobre.
Il sistema regionale di vaccinazione sta rispondendo alla chiamata del generale Figliuolo e del governo sull’accelerazione delle somministrazioni, ma l’incognita restano le forniture. La situazione aggiornata a metà giornata di sabato, ha visto gli hub regionali somministrare altre 6.112 prime dosi stando al report della Regione, per la maggior parte a conviventi e caregiver (1.946), over 70 (2.736) e soggetti fragili (1.190). Ma tra le categorie spunta anche il primo antidoto iniettato per “viaggi all’estero”, procedura attivata solo per i cosiddetti “viaggiatori internazionali”. Alle prime iniezioni, vanno aggiunti anche i 274 richiami segnalati attraverso il sito del governo secondo l’aggiornamento delle 17, ma riferito alla prima metà della giornata.
Considerando tali dati, è possibile analizzare lo stato dell’arte rispetto alle scorte delle tre marche al momento iniettabili. Delle 256.465 dosi totali consegnate, ne sono state utilizzate 231.613, pari al 90,3%: numero composto da 17.422 dosi Moderna (utilizzate al 76%), 159.046 Pfizer (92%) e 55.145 Vaxzevria (90%). Disponibili al momento, quindi poco più di 24mila dosi, più della metà Pfizer necessarie per la vaccinazione degli over 80 e dei soggetti vulnerabili. In quest’ultimo caso, stando alla stima fornita nella ricognizione operata in sede di Conferenza Stato-Regioni, un soggetto su quattro ha ricevuto la prima dose, il 46% invece dei conviventi e caregiver, su una platea stimata in 16.200 persone circa. Tra assistenti e familiari non è ancora ripresa la prenotazione il cui totale, anzi, sta progressivamente ridimensionandosi, figurando circa 2mila prenotazioni in più rispetto alla stima operata il 13 aprile scorso. Ieri quasi un migliaio di clic riferiti ai “fragili”.
Con la vaccinazione a regime sostenuto, buone notizie arrivano anche dall’andamento del contagio, col trend che resta discendente ma con ancora 4 decessi e oltre 200 ricoverati. Alcuni parametri, vedi i 784 casi settimanali (ieri 114 su 874 persone testate), riportano la situazione epidemica al 12 ottobre ma come dimostra il caso-Sardegna, da bianca a rossa in un attimo, la prudenza resta d’obbligo. I comuni “bianchi” sono 44 ma corrispondono a 163mila residenti totali, mentre solo 5 hanno oltre 200 casi per 100mila abitanti: un rischio che al momento interessa 40mila persone. La maggior parte degli umbri, quindi, vive in un limbo nel quale basta un solo focolaio a cambiare la situazione. A Gubbio, ad esempio, non sembra ancora sotto controllo: altri 14 casi, 96 nell’ultima settimana. In picchiata i ricoveri ordinari, scesi di 21 unità a 237, in lenta discesa le terapie intensive: 33 i posti letto, uno in meno rispetto al giorno precedente. Ma si contano ancora vittime: ieri altre 4, a Baschi, Foligno, Todi e Torgiano. La media mobile resta 3,6, come a inizio gennaio.

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