Virus, allerta cinquantenni: in Umbria sono i più colpiti

L'ingresso del pronto soccorso di Perugia
di Fabio Nucci
3 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Marzo 2020, 09:16
PERUGIA - Un positivo su quattro in Umbria ha tra i 50 e i 59 anni, la fascia di età che, stando all’ultima elaborazione dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), sembra più esposta al covid-19. Gli altri numeri sull’evoluzione del contagio nella regione indicano un fenomeno che sta frenando, con l’incremento giornaliero dei casi che ormai da sei giorni si mantiene costantemente sotto il 20%. Ieri alle 8, segnalati 62 nuovi contagi e una lieve ripresa dei ricoveri, anche in intensiva.

L’analisi dettagliata dell’Iss, contenuta nell’appendice al bollettino del 23 marzo, indica un’età mediana dei contagiati di 56 anni (63 in Italia), con 219 infezioni diagnosticate dai laboratori di riferimento regionale dalle quali sono emersi anche 8 operatori sanitari positivi. Quanto alle fasce di età più colpite, nella regione dietro i cinquantenni, tra i più contagiati ci sono i sessantenni (19,2%) e i settantenni (13,7%), un ordine che riflette i dati nazionali, seppur con percentuali più vicine al 19%. Meno colpiti rispetto alla media italiana, gli over 80 che nella regione rappresentano il 6,4% dei positivi, in Italia il 18,1%.

L’EVOLUZIONE
Come detto, la diffusione del contagio sembra frenare, col dato giornaliero che segna un +9,6%, l’incremento più basso dal 9 marzo quando è stato registrato un aumento del 7,7% su un totale di casi positivi che allora era pari a 28. Una tendenza che, come sostengono gli epidemiologi, farebbe intravedere un po’ più vicino il punto di svolta nella curva dei contagi. Dopo un giorno di stasi, sono tornati a salire intanto i ricoveri, diventati 167 (uno ogni 4 persone attualmente positive, in Italia il 40%) e si registra un nuovo paziente in intensiva, il 44°. Questo significa che il 26% dei ricoverati ha bisogno della rianimazione, in Italia il 15%. Il dato stabile dei decessi fa scendere il tasso di regionale con un morto ogni 37 positivi, mentre a livello nazionale il rapporto è di uno a dieci.

È tornato a stabilizzarsi anche l’andamento delle persone in osservazione, coloro che sono venuti a contatto con soggetti risultati positivi. Il totale nella regione è di 2.856 unità, 25 in più rispetto al giorno precedente; ne consegue che per ogni contagiato attuale risultano 4 persone che per 14 giorni (dalla data del presunto contato con il contagiato) sono tenute in osservazione dalla Usl di riferimento per capire l’eventuale insorgenza di sintomi. L’11 e il 13 marzo, si registravano 21 soggetti in osservazione ogni positivo, segno che, come già emerso da ormai una settimana, la rete sociale dei positivi si era ridimensionata notevolmente.
Diverso è il caso di coloro che pur essendo risultati positivi al coronavirus non sono ricoverati ma figurano in “isolamento domiciliare” perché al momento non necessitano di ricovero. Alle 8 di ieri mattina, nella regione figurava un gruppo di 519 persone in costante crescita, segno che per la maggior parte dei nuovi casi certificati non si rende indispensabile il ricovero in ospedale. Cresce ancora il numero dei tamponi eseguiti: sono 4.707, 53 ogni 10mila residenti, lo stesso dato che si riscontra mediamente in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA