E poi il focus su una giustizia ancora troppo lenta, con i magistrati e il personale amministrativo costretti a fare i salti mortali per abbattere gli arretrati che, in primis nel settore civile, hanno numeri da capogiro.
E’ questa in estrema sintesi la fotografia scattata grazie al primo bilancio sociale che la Procura ternana ha presentato questa mattina a palazzo Gazzoli e messo a disposizione della città.
Un bilancio dedicato alla memoria del giudice Maurizio Santoloci, scomparso di recente, che per primo "seppe aprirsi alla società civile servendola con autonomia e indipendenza".
Presenti i vertici delle istituzioni della città e gli studenti del liceo classico Tacito.
“Vogliamo mostrare cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare - ha detto il procuratore capo, Alberto Liguori - in modo da instaurare un filo interattivo con la collettività per rendere trasparente l’azione della Procura in modo da accrescere la fiducia verso l’azione di un’istituzione fondamentale per il funzionamento democratico di un paese”.
Nelle 30 pagine del bilancio sociale della Procura numeri e statistiche, tendenze ma anche azioni precise su come si intende andare avanti da qui in poi.
A partire dalle spese per le intercettazioni telefoniche, uno strumento che, per il procuratore, Liguori “ha dimostrato la sua inefficacia”.
Nel 2014 furono spesi più di 110 mila euro per “ascoltare” le telefonate ai fini delle indagini preliminari. Una spesa abbattuta nel 2016, anno in cui non ha superato la soglia dei 30mila euro.
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