Umbria, soccorso e curato dalla Lipu rarissimo esemplare di grifone

Il Grifone soccorso da Lipu Umbria
di Giovanni Camirri
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 08:12

PASSIGNANO SUL TRASIMENO - “Domenica scorsa abbiamo recuperato (zona Lago Trasimeno nel Comune di Passignano in Umbria) un individuo adulto di grifone (Gyps fulvus Linnaeus, 1758) in uno stato di allarmante difficoltà e lo abbiamo ricoverato presso il nostro Centro Recupero Fauna Selvatica Lipu di Castiglione del Lago”. A spiegarlo, parlando con Il Messaggero, è Alfiero Pepponi, presidente della Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) Umbria. Si tratta di un salvataggio eccezionale proprio perché si tratta di una rarissimo grifone. E quello di domenica scorsa è un caso più unico che raro per l’Umbria e tra i pochi in Italia. A curare il Grifone salvato che ha fatto sostain Umbria durante una recente perturbazione meteo sono stati in particolare il veterinario dottor Massimo Balducci e e la responsabile del Centro Edna Palmerini. “Uccello quasi mitologico – ricorda ancora Pepponi -, protagonista di fiabe e filastrocche che si perdono nella notte dei tempi, il Grifone è uno tra i più grandi e maestosi avvoltoi europei. Può infatti raggiungere una lunghezza anche di 110 centimetri, pesare oltre 10 chilogrammi e misurare, ad ali spiegate, ben 2 metri e 80 centimetri. Una leggenda narra che c’era una volta un re che aveva una malattia agli occhi. “Non c’è medicina che ti possa guarire, maestà”, gli dicevano sconsolati i medici. Ma una vecchia, che aveva fama di maga, gli disse: “Il rimedio a dire il vero esiste, è la penna dell’uccello grifone che vive su una pianta altissima e mangia i cristiani come un drago…””. “Il Grifone – sottolinea ancora il presidente di Lipu Umbria - ha un cattivo stato di conservazione a causa di una popolazione ancora ridotta e del peggioramento del suo habitat ottimale.

A livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole. La popolazione italiana conta circa 170 coppie distribuite in Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Sicilia, Calabria e Basilicata ed il trend appare in aumento negli ulti decenni. L’uso di bocconi avvelenati, l’abbattimento diretto, il disturbo ai siti riproduttivi, l’abbandono delle attività agro pastorali di tipo intensivo, in particolare la pastorizia caprina, rappresentano le principali minacce che hanno giocato a sfavore della specie sia in passato che più recentemente”. Questi straordinari volatili, dotati di un’apertura alare ben 2,5 metri, sono in grado di percorrere centinaia di chilometri in un solo giorno e sono in grado di individuare un pezzetto di cibo anche a una distanza di quasi quattro chilometri. Possono resistere anche giorni senza cibo, ma sono sempre affamati ed anche se nell’immaginario collettivo non godono di un’ottima fama, questi imponenti rapaci svolgono in natura una funzione utilissima di eliminazione delle carcasse (sono uccelli saprofagi, cioè che si cibano delle carcasse di animali morti). Solo pochi decenni fa in Italia la situazione era gravissima. Nel 1960 il Grifone sopravviveva solo in Sardegna e in Sicilia sui Nebrodi dove scomparvero nel 1965 a causa una campagna di caccia alle volpi con bocconi avvelenati.

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