Terni, UmbriaJazz "anti crisi". I commercianti: «Grazie agli eventi pagheremo le bollette. Ora via alla programmazione»

Terni, UmbriaJazz "anti crisi". I commercianti: «Grazie agli eventi pagheremo le bollette. Ora via alla programmazione»
di Aurora Provantini
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Martedì 20 Settembre 2022, 00:40

TERNI - «E’ stata la settimana più bella dell’anno». Per ristoratori, baristi, commercianti e parrucchieri, quella appena conclusa è stata la settimana in cui s’è lavorato di più. «Siamo tutti grati a Umbria Jazz. Siamo tutti contenti del movimento che ha generato» - dicono. «E che ci permetterà di pagare la bolletta dell’elettricità di agosto senza quasi accorgercene» - aggiunge Stefano Amici (Pazzaglia). «L’importo? Praticamente lo stesso di luglio, perché gli aumenti ci sono stati ma i consumi sono diminuiti: siamo stati tutti più attenti e abbiamo tenuto spenta l'aria condizionata sempre».
«Una settimana sold out». Umbria Jazz, la Notte bianca dello sport, il derby: c’era tutto questo in città. C’erano cento musicisti, venti band, una nutrita squadra di tecnici del suono, di addetti alla sicurezza, di esperti di comunicazione, di sportivi. In uno degli alberghi della Conca s'erano concentrati  i concorrenti del concorso pianistico internazionale Alessandro Casagrande. Poi c’era tanto pubblico, molto proveniente da fuori regione. E’ stata una settimana importante anche per gli albergatori. E per i parrucchieri: «Un gran bel movimento» – conferma Riccardo Salvaggiani. Riccardo, con il salone tra corso Tacito e via Fratini, non s’è fermato un attimo. «Abbiamo chiuso tardi, inserito clienti nuovi, conosciuto gente diversa, soddisfatto artisti straordinari, lavorato con maggiore entusiasmo. Lo avevamo immaginato e ci eravamo organizzati». Quando Pagnotta ha dichiarato al Messaggero «La città ha risposto benissimo», intendeva dire questo. Che le attività hanno dimostrato di avere l’energia giusta. E se per Amici la Notte bianca dello sport organizzata in contemporanea a Uj si poteva evitare: «In un altro periodo avrebbe portato maggiori benefici». Per Enri Llaveshi (People) è stato l’insieme di tutto a far funzionare le cose. E comunque, sia per l’uno che per l’atro, «Ogni volta che una evento chiama, la città risponde». «Ogni volta che si organizza anche solo uno spettacolo i locali si riempiono» - fa eco Alessandro Paolucci. Che per la prima volta in tanti anni di duro lavoro si lamenta: «Possibile che dobbiamo fare tutto da soli? Possibile che a nessuno è venuta l’idea di fare arrivare le band in via Fratini?».
Il suo Ristò non ha ospitato i concerti di Uj. «Per carità, siamo stati comunque sempre pieni e abbiamo dovuto mandare via tante persone, ma ci sarebbe piaciuto servire la musica nera insieme alle pietanze. Sentirci protagonisti, insomma».
Il palco in piazza Tacito al ritmo dei Funk Off e via Cavour al suono dal gusto cinematografico di Accordi Disaccordi, ha fatto la differenza. Per i commercianti aver portato il festival tra le gente, posizionando i palchi nelle piazze, è stato determinante. «Ma perché il nostro comparto sopravviva occorre fare una programmazione di eventi che da settembre ci accompagnino fino a Natale, da Natale a San Valentino, da San Valentino a Pasqua»

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