SPOLETO - Ospedale Covid, arrivati i primi medici specializzati, ma resta il giallo dei numeri. È quanto emerso nel corso della Commissione consiliare Sanità tornata a riunirsi giovedì, su iniziativa della presidente Marina Morelli. Secondo quanto annunciato dal dottor Mario Mancini e confermato dalla collega Paola Vittoria Santirosi, al Covid Hospital di Spoleto hanno già preso servizio due pneumologi e un infettivologo. Un secondo medico specializzato in malattie infettive arriverà nei prossimi giorni, così come un terzo pneumologo. Il reclutamento è frutto di un percorso - ha evidenziato la Santirosi - avviato più di un mese fa. A breve, è stato quindi sottolineato, prenderà servizio anche un quarto pneumologo, lo spoletino Luigi Frigieri, che il San Matteo dovrà però condividere con l'ospedale di Pantalla.
IL GIALLO DEI DATI
Se sul fronte del personale qualcosa inizia a muoversi, sono i dati ufficiali a presentare ancora qualche anomalia. Nell’ospedale di Spoleto, infatti, risultano ora attivi 80 posti letto (altri 15 saranno presto disponibili in quella che diventerà, al terzo piano, la Medicina 3). Questi 80 posti letto sono di fatto quasi tutti occupati, ma se si consulta la dashboard regionale, i ricoveri conteggiati sono appena 39, di cui 14 in terapia intensiva (dato di giovedì, ndr). Una lettura che autorizzerebbe a considerare la disponibilità di altri 41 posti letto, ma così non è. L’arcano è stato in parte risolto di recente, ma resta ancora da chiarire la logica di questi conteggi. I 40 posti letto che per la Regione sono «attivi» (ma nella dashboard risultano liberi) e che rappresentano il 50 per cento dell’attuale capacità ricettiva dell’ospedale, sono in realtà occupati dagli ospiti delle Rsa Covid, che hanno preso i due piani di quella che prima della riconfigurazione del San Matteo era la Chirurgia.