Telefonate inneggianti alla Jihad:
ecco come scherzano due ragazzini di Assisi

Telefonate inneggianti alla Jihad: ecco come scherzano due ragazzini di Assisi
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Mercoledì 14 Ottobre 2015, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 19:20
​PERUGIA - Una bravata di due ragazzini ha attivato ad Assisi indagini antiterrorismo concluse con lindividuazione dei giovanissimi e la loro denuncia.



Erano le ore 12.30 di qualche giorno fa quando è giunta al 113 da Assisi una chiamata che in arabo evocava generiche minacce di matrice jihadista. Sono stati immediatamente rafforzati i dispositivi di sicurezza nei siti sensibili e si è intensificata l’ attività di controllo e perlustrazione del territorio.



Nel contempo è stata avviata una specifica e una capillare attività info investigativa volta all’individuazione degli autori della chiamata. I primi accertamenti posti in essere permettevano di chiarire che la telefonata era stata effettuata da un punto di telefonia pubblica di Santa Maria degli Angeli.



Grazie anche alla collaborazione della polizia municipale, gli agenti del commissariato, coordinati da Francesca Di Luca, sono riusciti ad estrapolare ogni immagine utile dal sistema di videosorveglianza.



Dall’analisi dei filmati è stato possibile infatti constatare con tutta evidenza chi si era reso protagonista del gesto sconsiderato; occorreva adesso dare un nome ai volti dei due ragazzi che, una volta scesi da un autobus di linea che li riportava a casa dalla scuola, si avvicinavano alla cabina telefonica ed effettuavano la chiamata per poi allontanarsi subito dopo.



Ed ecco scoperti i due autori. Due giovanissimi di Assisi, un 13enne e un 14enne, entrambi cittadini italiani ma di origine magrebina, da tempo residenti in zona. Rintracciati dai poliziotti, i due ragazzi hanno dichiarato di aver voluto semplicemente fare uno scherzo, inconsapevoli dell’allarme che avevano procurato. Gli agenti hanno comunque avviato ulteriori verifiche che sinora non hanno portato a riscontri ulteriori riscontri. Per i due adolescenti è scattata la denuncia al Tribunale per Minorenni per il reato di procurato allarme.
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