Terni, espulso detenuto islamico che progettava un attentato: scatta il giro di vite del questore Failla

Pugno duro contro altri due immigrati pericolosi. Nel 2023 oltre 150 rispediti a casa

Terni, espulso detenuto islamico che progettava un attentato: scatta il giro di vite del questore Failla
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 3 Gennaio 2024, 08:39

TERNI - Dalla cella del carcere di Orvieto progettava un attentato terroristico.

Le indagini portate avanti dagli investigatori della questura di Terni in collaborazione con la polizia penitenziaria si sono chiuse con l’espulsione del marocchino 40enne, che si era radicalizzato mentre scontava una condanna.

Il detenuto, divenuto strenuo sostenitore della religione islamica al punto da ipotizzare di sacrificarsi per punire gli “infedeli”, è stato rispedito nel suo paese.

Gli investigatori, che stanno portando avanti un forte monitoraggio antiterrorismo nei penitenziari di Terni e Orvieto, l’hanno espulso per la sua pericolosità sociale nel momento in cui è uscito dal carcere per il fine pena.

Stessa sorte e per le stesse ragioni per un brasiliano di 38 anni, che a Sabbione ha scontato la condanna per un omicidio commesso fuori regione.

L’espulsione per la sua pericolosità sociale è scattata anche per un macedone di 42 anni finito in carcere per violenza domestica e stalking nei confronti della moglie.

Quando è uscito da Sabbione è stato rispedito a casa.

«E’ stata incentivata un’attività di controllo per garantire la sicurezza grazie alla prevenzione - conferma il questore, Bruno Failla. Il monitoraggio stretto fatto su tutte le comunità presenti in provincia, accanto alla forte collaborazione con la polizia penitenziaria di Orviero e Terni, ci hanno consentito di intervenire anticipando situazioni di rischio, come per questi tre casi più eclatanti».

I tre immigrati rispediti a casa perché pericolosi, protagonisti di altrettanti gravi episodi che mettevano a rischio la sicurezza, sono in buona compagnia.

L’anno appena chiuso ha visto la terza sezione espulsioni della questura eseguire 151 provvedimenti: in sei sono stati accompagnati nei loro paesi, Marocco, Porto Rico, Macedonia, Brasile e Nepal, altri 29 nei centri di permanenza e rimpatrio mentre 116 sono stati colpiti da ordine del questore a lasciare il territorio nazionale.

L’ultima espulsione dell’anno è scattata per un 40enne albanese appena scarcerato da Sabbione, dove ha scontato due anni per rapina e violenza a pubblico ufficiale.

L’ufficio immigrazione in dodici mesi ha revocato, per mancanza di requisiti, 95 permessi di soggiorno.

Un’attività che si affianca ai controlli congiunti con la polizia locale nelle case di Borgo Bovio e viale Brin per stanare gli inquilini fantasma, a quelli con l’ispettorato del lavoro nelle attività commerciali a caccia di lavoratori  irregolari e ai ripetuti blitz con la chiusura di diversi bar della città per ragioni di ordine pubblico.

«Va da sé che avere attenzione massima nei confronti di extracomunitari che delinquono è un segnale che aumenta la sicurezza - dice il questore, Bruno Failla. Rispetto delle regole e ponti d'oro a chi le regole le rispetta, ottenendo così il massimo supporto in questura in quanto viene agevolato nelle procedure amministrative. Repressione ferma per chi le regole non le rispetta».

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